Dolci di Pasqua:
un business per 100 imprese lecchesi

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uova-cioccolato-pasqua-300x225LECCO – Il business dei dolci vale quasi un miliardo e mezzo di euro nella sola Lombardia: questo quanto fatturato nel 2012 dalle oltre 4 mila imprese lombarde del settore di produzione e vendita di cioccolato e prodotti dolciari.

E’ quanto emerge dell’indagine della Camera di Commercio di Milano e della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Infocamere, Istat e Aida. Il 34% di queste aziende si concentra in provincia di Milano (1.419 imprese), poi seguono Brescia (534 imprese), Bergamo (397 imprese), Varese (375 imprese) e Monza (335 imprese).

Lecco è su numeri più ridotti, nel 2013 si contano complessivamente 95 aziende che danno lavoro a 540 addetti; entrambi questi dati sono in leggera flessione rispetto al 2012.

Secondo le tabelle elaborate dalla Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere, nella provincia lecchese sono le gelaterie e le pasticcerie i maggiori rappresentanti del settore, con 67 imprese attive nel 2013, seguono i negozi di vendita al dettaglio (20), le attività di commercio all’ingrosso (6), ed infine quelle di produzione di cioccolato, cacao, caramelle e confetterie (2), tra le quali  è  però compresa la Nord Dolciaria di Valgreghentino, fallita a metà dello scorso anno.

Sono per lo più artigiane le imprese del settore attive nella nostra provincia (58) ed oltre un terzo gestite da donne. A Lecco così come nel resto della Regione, le vendite di prodotti tipici legati alla Pasqua durano in media una decina di giorni. Secondo l’analisi della Camera di Commercio milanese, Rispetto a un giorno normale, in questo periodo gli affari aumentano di quasi il 20%.

Per la tavola della festa la preferita è la colomba per oltre la metà degli operatori ma per un terzo circa non mancherà né l’uovo né la colomba. L’importante è che siano di qualità: si scelgono artigianali per una festa importante. Il prezzo accessibile sarebbe infatti una scelta secondaria.

Da parte sua, però, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha previsto un calo dei consumi, rispetto al 2013, del 13% dovuto all’aumento  generale dei prezzi di uova e colombe di circa il 4,5% sull’anno precedente e al riduzione del potere d’acquisto dei consumatori.