Estate pessima per gli esercenti, FIPE: “Il fisco ne tenga conto”

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Marco Caterisano
Marco Caterisano – Fipe

LECCO – Negozianti e albergatori colpiti dalla crisi e quest’estate anche dal maltempo:  il bilancio della stagione estiva ha reso ancora più difficile la situazione, soprattutto di pubblici esercizi e strutture ricettive e la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) è scesa in campo per sensibilizzare l’Agenzia delle Entrate, “mettendo le mani avanti” per quanto concerne le dichiarazioni dei redditi e gli studi di settore.

“In una fase economica che già segnalava una estrema difficoltà, visti i pochi soldi rimasti nelle tasche dei consumatori, il maltempo di questa estate ha dato il colpo di grazia soprattutto a quelle attività legate al turismo – sottolinea il presidente della Fipe Lecco, Marco Caterisano Bar e ristoranti di Lecco, del lago e della Valsassina sono stati penalizzati, con incassi drasticamente ridotti rispetto al recente passato. Come Fipe ci stiamo muovendo anche a livello nazionale perché nella elaborazione degli studi di settore l’Agenzia delle Entrate tenga conto della stagione vissuta anche nel Lecchese”.

“Ecco perché – prosegue Caterisano – oltre a trasmettere i dati che documentano la crisi alla Agenzia manderemo una lettera alla Provincia e ai Comuni chiedendo di “certificare” il maltempo e quindi di confermare le cattive condizioni climatiche subite dal territorio in questa estate 2014. Questo perché è fondamentale che l’Agenzia delle Entrate abbia un quadro reale della situazione. Altrimenti, oltre al danno di una stagione negativa dal punto di vista degli incassi, rischieremmo di avere anche la beffa di studi di settori slegati dalla realtà”.

Beppino Ciresa
Beppino Ciresa

Ma la Fipe Lecco non sarà sola in questa iniziativa. “La lettera a Provincia e Comuni vedrà anche la presenza convinta di Confcommercio Lecco – evidenzia il presidente dell’associazione di piazza Garibaldi, Peppino Ciresa – Agli enti locali chiediamo di confermare quello che è sotto gli occhi di tutti: le condizioni climatiche negative hanno rovinato la stagione di chi opera a stretto contatto soprattutto con i turisti, aggravando un quadro reso già drammatico dal calo dei consumi. Vale per i bar e i ristoranti della Fipe, ma chiaramente interessa anche le strutture ricettive, alberghi e campeggi. Senza dimenticare realtà come i rifugi e le piscine che quest’estate in pratica non hanno lavorato! L’Agenzia delle Entrate nel preparare gli studi di settore ne deve tenere conto. Sarebbe vergognoso andare a sanzionare e colpire i commercianti per presunti guadagni nell’estate 2014 quando magari erano impegnati a sgomberare la cantina dall’acqua e dal fango oppure quando erano in attesa di avere qualche cliente tra un diluvio e l’altro”.

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