Salvaguardare il reddito e il lavoro nell’emergenza
Gli accordi si rivolgono a lavoratori delle Cooperative sociali del nostro territorio
LECCO – Siglati oggi, 6 marzo, tra le Cooperative sociali associate e assistite da Confcooperative dell’Adda (nella persona del direttore Massimo Bonesi) e le organizzazioni sindacali (FP Cgil Lecco nella persona di Teresa Elmo, Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco nella persona di Donatina Coviello e UIL FPL del Lario nella persona di Italo Bonacina) gli accordi aziendali per far partire misure urgenti a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori interessati dalle ordinanze restrittive nell’ambito dell’emergenza coronavirus: il F.I.S.
Gli accordi colmano un vuoto venutosi a creare dopo l’esplosione dell’emergenza che
vede in prima battuta la tutela dei lavoratori. In particolare, quelli firmati oggi a Lecco, si rivolgono a uno specifico comparto di lavoratrici e lavoratori, appartenenti alle Cooperative sociali del nostro territorio, che garantiscono servizi essenziali per la comunità, contribuendo in collaborazione con gli Enti locali in qualità di committenti alla costruzione di azioni di welfare territoriale.
Per citarne alcuni: assistenti scolastici ed educativi, educatori dei nidi e dei servizi per la prima infanzia, personale addetto ai servizi di ristorazione scolastica, operatori dei centri culturali giovanili e dei centri socio educativi e dei servizi di formazione all’autonomia per persone con disabilità, addetti ai servizi museali, alle biblioteche, dei cinema e degli altri
luoghi di cultura, operatori dei servizi alla persona, socio-assistenziali e di supporto alla
domiciliarità.
Gli accodi sottoscritti sono funzionali all’attivazione del F.I.S., il Fondo d’Integrazione Salariale, uno degli strumenti a disposizione per intervenire laddove si verificano problemi
di riduzione delle attività lavorative (chiusure scuole, musei, ecc…), con gravi ripercussioni
sulle Cooperative sociali e di conseguenza sul salario dei loro soci lavoratori e dipendenti,
interessati dalle ordinanze che hanno precluso l’apertura e la normale gestione dei servizi
a partire dal 24 febbraio 2020 e, ad oggi, sino al 15 marzo 2020.
Senza tale intervento straordinario, questi lavoratori sarebbero presumibilmente rimasti senza reddito e contributi, oppure, laddove consentito, avrebbero dovuto fare ricorso
all’utilizzo di ferie o permessi. L’intesa si rivolge ad una platea di circa 650 lavoratori e lavoratrici del nostro territorio, con un monte ore perse di circa 41.700, coinvolgendo ben 9 Cooperative sociali operanti nel territorio.
Il F.I.S. è un istituto attivato per le crisi aziendali, ma l’eccezionalità del momento vissuto,
ne determina oggi il suo utilizzo anche per i soci lavoratori e dipendenti delle Cooperative
sociali, laddove in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, con effetto retroattivo dal
24 febbraio scorso.
L’intesa raggiunta è stata anticipata dall’accordo tra Regione Lombardia, Cgil Cisl Uil
regionali e le Centrali cooperative Confcooperative Federsolidarietà Lombardia e
Legacoop Lombardia Dipartimento Welfare, per garantire strumenti di protezione del
reddito per questo ampio segmento di lavoratori. Confcooperative dell’Adda e le organizzazioni sindacali si rivolgono agli Enti locali che agiscono in qualità di committenti dei servizi sociali oggetto di blocco/sospensione, affinché si rendano disponibili a valutare la possibilità di assicurare alle Cooperative sociali l’erogazione integrale del compenso previsto dai contratti in essere, senza alcuna decurtazione o limitazione, eventualmente anche sulla base di una riprogrammazione dei servizi che potrà prevedere attività integrative o diversamente organizzate nel tempo, sia durante il periodo di sospensione e/o non appena sarà consentita la ripresa delle attività.