In Italia 5,4 milioni di persone festeggeranno il Natale al ristorante

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pranzo natale
(Foto di Jill Wellington da Pixabay)

Silvia Nessi, di Fipe Lecco: “Sempre meno gente in cucina a casa. Segno dei tempi che cambiano”

I dati di Fipe-Confcommercio stimano che ciascuna persona spenderà circa 74 europer un menù “tutto compreso”. 90mila i ristoranti aperti

LECCO – Saranno 5,4 milioni gli italiani, ma non mancano anche i turisti stranieri, che sceglieranno di festeggiare il Natale in uno dei 90.000 ristoranti del Paese aperti il 25 dicembre. Il dato è in crescita del 10,2%. rispetto al Natale 2022. Stesso trend per le attività che hanno deciso di rimanere aperte, passate dal 65,2% del 2022 al 66,2% del 2023.

Sono questi alcuni dei dati diffusi da FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, secondo cui il pranzo di Natale al ristorante farà registrare una spesa complessiva di 400 milioni di euro, il 15% in più rispetto all’anno precedente.

Silvia Nessi
Silvia Nessi

Nel dettaglio, per via degli aumenti che hanno interessato tutte le voci di costo delle imprese (dai prodotti alimentari all’energia), si stima che in media ciascuna persona spenderà circa 74 euro per un menù “tutto compreso”, proposto nell’83,2% dei ristoranti, con sei portate all’insegna della tradizione (pasta fresca fatta in casa, bollito, pandoro e panettone per concludere). Mentre per i più piccoli il 37% degli esercizi si è organizzato con un menu personalizzato a un prezzo medio di 30 euro.

La fotografia su Lecco e provincia la dà Silvia Nessi, che siede in Giunta di Confcommercio Lecco ed è consigliere della Fipe lecchese: “Non abbiamo ancora dati ufficiali, ma molti ristoranti lecchesi, soprattutto quelli più grandi e strutturati, il giorno di Natale sono aperti e dai riscontri che ho aveuto fanno registrare un buon numero di prenotazioni. Leggendo il dato di Fipe, che segna un +10,2% di prenotazioni in più rispetto allo scorso anno, mi sento di fare una riflessione personale in chiave più sociologica che economica: ritengo che sempre meno gente resta a casa a cucinare per le feste e preferisce affidarsi alla ristorazione. A mio avviso è un segno tangibile dei tempi che cambiano che mostra come la società e la famiglia stessa siano cambiate”.

Tornando alle previsioni del Centro Studi FIPE solo nel mese di dicembre le famiglie spenderanno circa 8,5 miliardi di euro per consumi alimentari fuori casa. A questi si aggiungono poi gli incassi che arrivano da pranzi, cene e convention aziendali che quest’anno sono particolarmente numerosi.

Ma quali sono le attese dei titolari dei ristoranti per il periodo delle feste? In generale, il clima è ottimistico, con il saldo tra coloro che ritengono che sarà un Natale migliore del precedente e quelli che hanno aspettative peggiori comunque positivo e superiore al 17%.

“Il 2023 è stato un anno significativo per il consolidamento della ripresa dei Pubblici Esercizi, che ancora una volta hanno saputo superare con grande determinazione gli ostacoli lungo il percorso, tra rincari delle materie prime e difficoltà di reclutamento del personale – commenta il Presidente FIPE-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani. “I numeri ci dicono che il mese di dicembre, che da solo vale poco meno del 10% del fatturato della ristorazione, anche quest’anno conferma le aspettative delle imprese pur in presenza di un contesto complicato. Il ciclo economico è in rallentamento e il quadro internazionale continua ad alimentare condizioni di incertezza che non favoriscono né la crescita né i consumi. Per fortuna la bolla inflazionistica sta rientrando e con essa dovremmo avere anche una politica monetaria della BCE meno restrittiva”.