LECCO – “Le manifestazioni di interesse per gli accordi competitività sono aperte già dal 5 aprile, ma per la Leuci, concretamente, in Regione Lombardia non è arrivata ancora nulla. Noi siamo pronti, se c’è l’imprenditore…”
Non porta buone notizie l’assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Mario Melazzini, in visita a Lecco mercoledì per incontrare il mondo economico e istituzionale lecchese al palazzo dello Ster: la nuova legge regionale sulla competitività, che sembra scritta su misura per la riconversione dell’ex fabbrica delle lampadine, non ha ancora trovato soggetti pronti a sfruttarne i vantaggi ed investire sull’area di via XI Febbraio.
“Ho già incontrato più volte i lavoratori – ha proseguito Melazzini – la cosa principale è che ci vogliono gli imprenditori, poi, visto che anche il perfetto allineamento di Comune e Provincia, noi metteremmo a disposizione strumenti estremamente attrattivi per chi voglia investire, facilitanti per chi voglia rilanciare, anche con abbattimenti di oneri fiscali”.
Si chiama Legge 11, ribattezzata “Impresa Lombardia”, varata nelle scorse settimane dal Consiglio Regionale. “La Lombardia è una grande impresa e questo è uno strumento per la libertà di impresa e per la competitività. Si punta ad agire sulla defiscalizzazione, la realizzazione di zone a burocrazia zero, incentivare investimenti in ricerca e innovazione, mettere a disposizione strumenti di accesso al credito estremamente facilitanti e diversificati a seconda che si tratti di piccole, medie o grandi imprese”.
Una rivisitazione del sistema di garanzie al credito nel quale giocherà un ruolo forte Finlombarda e il Fondo Regionale. Una legge che rischia però di essere valutata dalla Corte Costituzionale dopo l’impugnazione da parte del Governo.
“Lo Stato ha impugnato la legge ma non ha imposto la sospensiva – ha sottolineato l’assessore regionale – noi quindi andiamo avanti tranquillamente ed è già iniziata l’interlocuzione con lo Stato. E’ presuntuoso dirlo, ma credo che l’impugnativa verrà abbandonata. Si contesta il punto sulla moneta complementare che non è una moneta ma strumento elettronico di compensazione, il “Made in Lombardy” non va ad inficiare nulla rispetto alle norme europee, la comunicazione unica regionale è rafforzativa rispetto alle norme statali. Non c’è niente di anticostituzionale, anzi, rispetto a quanto lo Stato centrale sta dicendo riguardo a semplificazione, aiuti alle imprese, strumenti agevolati di credito, basterebbe fare un taglio e incolla della nostra legge e gli strumenti sono già a disposizione”.
In occasione della sua visita a Lecco l’assessore Mario Melazzini ha visitato anche l’azienda OMET, accompagnato dal consigliere regionale Mauro Piazza. Ad accoglierli Antonio Bartesaghi, figlio del fondatore di OMET Angelo Bartesaghi, e il manager Marco Calcagni.
“E’ per me motivo di orgoglio poter mostrare all’assessore Melazzini le eccellenze produttive del territorio lecchese – ha commentato Mauro Piazza – La OMET è uno dei nostri gioielli, con una produzione fortemente orientata all’export e apprezzata nel mondo intero”.
Da parte sua l’assessore Melazzini ha espresso il suo apprezzamento per i forti investimenti dell’azienda lecchese sul fronte della ricerca e dello sviluppo, anche tramite sinergie e partnership con il mondo dell’università.

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