Como. Esercizi pubblici, 14 violazioni individuate dalla Guardia di Finanza

Tempo di lettura: 2 minuti
Guardia di Finanza Como

COMO – Sono almeno quattordici le violazioni riscontrate dopo il controllo di ben 28 esercizi pubblici da parte di Guardia di Finanza e Polizia Locale di Como. Ispezionati ristoranti, mini-market, strutture ricettive e posteggi presso le aree mercatali del centro città e dell’hinterland comasco sia impiegando pattuglie in uniforme che in abiti civili.

Durante gli accertamenti, riscontrate le seguenti irregolarità:

  • 4 mancate esposizioni dei prezzi praticati;
  • Un mancato pagamento del canone rai e l’assenza dei cartelli del divieto di fumo, nonché carenze igienico sanitarie, strutturali e di tracciabilità di prodotti alimentari presso un’attività di ristorazione con la notifica delle relative prescrizioni;
  • Un accertamento di carenze strutturali, manipolazione alimenti e igienico-sanitarie presso un negozio di alimentari, con conseguente sequestro amministrativo di oltre 242 kg. di alimenti e sospensione dell’attività commerciale fino al ripristino delle non conformità rilevate;
  • 3 mancate memorizzazioni dei documenti commerciali e un’omessa installazione del registratore di cassa, nonché 6 lavoratori in nero;
  • 2 accertamenti di vendita abusiva su area pubblica con il contestuale sequestro amministrativo della merce in vendita, in particolare, presso la Fiera del Giovedì Santo. Si è reso necessario il sequestro di più di 500 prodotti alimentari posti in vendita abusivamente da attività commerciale diversa rispetto a quella assegnataria del
    posteggio;
  • 2 notifiche di Ordini di allontanamento dalle aree mercatali.

Guardia di Finanza Como

L’attività è stata svolta, unitamente ai funzionari dell’Ispettorato Territoriale del lavoro di Como e dell’ATS Insubria. Effettuati anche 167 controlli in merito al pagamento dei tributi locali relativi alla Fiera del Giovedì Santo e alla tassa di soggiorno.

Richiesto per un esercizio commerciale all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como anche la sospensione dell’attività, poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei
lavoratori presenti risultava occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva
comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il provvedimento sarà revocato quando il datore avrà provveduto a sanare la posizione dei lavoratori trovati intenti a prestare la loro opera in nero con la loro assunzione, oltre a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.