
LECCO – Un “flash mob” nel vero senso della parola quello portato in Piazza Cermenati nella serata di giovedì da una trentina di insegnanti precari del lecchese: una silenziosa ma simbolica protesta contro un decreto di legge definito “un vero e proprio attacco alla scuola italiana”.
Parliamo del noto decreto “Buona scuola” promosso dal Governo Renzi e approdato giovedì in Parlamento, già fortemente contestato dagli studenti nel corso della manifestazione nazionale che si è svolta il 12 marzo scorso (vedi articolo).
Tra i tanti motivi di malcontento per gli insegnanti precari c’è quello delle assunzioni: “Il governo aveva promesso 150 mila nuovi posti a tempo indeterminato, sono già diventati 100 mila – ha commentato Rossella Velotto, professoressa del Badoni – e non basta perché diverse trappole nascoste in questo decreto di legge apriranno una pagina ben più grave del precariato. Non tutti gli iscritti alle graduatorie ad esaurimento – cioè coloro che attendono di diventare di ruolo – infatti saranno assunti, molti resteranno esclusi e, peggio, buttati fuori dalle graduatorie relative, destinate ad essere eliminate dal 1 settembre. In questo modo non vengono minimamente considerati i precari delle graduatorie di istituto, docenti abilitati e con alle spalle anni di formazione per i quali hanno pagato dai 2.500 ai 3.500 euro”.
Come gli studenti poi anche i professori si sono dichiarati contrari al potenziamento delle funzioni del dirigente scolastico previsto dal decreto: “Così diventerebbe una sorta di dirigente d’azienda – hanno dichiarato – ma la scuola non è un’azienda. Oltretutto con l’istituzione dei nuovi albi territoriali il dirigente avrà la facoltà di attingere da questi i docenti a proprio piacimento, magari per simpatia o amicizia, senza tenere conto dei punteggi e del curriculum di altri candidati”.
È previsto per il 5 di maggio lo sciopero nazionale dei docenti e degli studenti indetto dai sindacati contro il decreto della “buona scuola”. A Lecco già oggi è previsto uno sciopero degli insegnanti: “Continueremo a lottare per i nostri diritti – hanno dichiarato i precari in piazza – e per la nostra dignità”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL





































