Lecco. Nella nuova ala del Pronto Soccorso, ultima nata del Manzoni

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Nuova ala pronto soccorso ospedale manzoni lecco

Tour nei nuovi spazi della struttura sanitaria lecchese

Il saluto di Favini: “Fiero di concludere la mia esperienza consegnando alla città questa nuova realtà”

LECCO – Permetterà di gestire in maniera più dinamica e differenziata il flusso di pazienti in entrata, in base alle patologie riscontrate e alle esigenze, e sarà dotata di attrezzature sanitarie, sistemi di monitoraggio e diagnostica di ultima generazione la nuova ala del Pronto Soccorso dell’Ospedale Manzoni di Lecco, pronta a porsi come uno dei futuri fiori all’occhiello della struttura sanitaria.

Nuova ala pronto soccorso ospedale manzoni lecco
Da sinistra: Luciano D’Angelo, primario del Pronto Soccorso, e Paolo Favini, direttore generale ASST Lecco

“Sono fiero di concludere la mia esperienza lecchese consegnando questa nuova realtà, fondamentale per il territorio – pronuncia con orgoglio Paolo Favini, direttore generale ASST Lecco prossimo al pensionamento e sostituito dal 1° gennaio 2024 da Marco Trivelli -. Un risultato che si deve alla sinergia tra ASST Lecco e la politica regionale e locale”.

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I lavori di ampliamento termineranno nei prossimi mesi, ma osservando gli spazi è già possibile immaginare come saranno e cosa si potrà realizzare nei 1.345 metri quadri che costituiscono i due blocchi del progetto in corso di realizzazione: uno di nuova costruzione realizzato esternamente al volume originario dell’ospedale, l’altro interno al corpo originario della struttura sanitaria, detto di ristrutturazione che ha coinvolto le precedenti sale d’attesa e sale di medicazione. “Sono state ridisegnate in modo tale da avere due aree, le due ali del pronto soccorso, pienamente funzionanti. Ci sarà una zona dedicata ai codici a elevata intensità (gli ex gialli e rossi) e un’altra, quella già in uso, adibita ai meno urgenti, come i bianchi e verdi”, prosegue Favini. In mezzo, la diagnostica con la nuova TAC e il locale ecografo, fruibile da entrambe le ali. Mantenuta invece sia la sala intensiva sia quella radiologica nella configurazione esistente, modificando solo alcuni locali accessori.

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Entrando dalla camera calda, il paziente passerà per l’area pre-triage e triage con spazi di attesa, nell’area di trattamento dotata di bancone a vista da cui gli infermieri avranno il controllo di tutto il Pronto Soccorso e potranno monitorare cosa succede anche nelle stanze chiuse, due locali vista, due locali vista per codici minori, sala intensiva con due posti letto, quattro sale osservazione, la sala diagnostica come già detto, sala Rx. E poi due spazi destinati allo sporco e al pulito, tre depositi, un locale decontaminazione, un vuotatoio, quattro bagni per utenti (di cui uno per persone con disabilità), nove spazi di sosta e studio per il personale medico e infermieristico. Il tutto per una copertura finanziaria di 3.419.366,83 euro. Per le apparecchiature elettromedicali, comprensivo del cofinanziamento regionale, l’importo finanziato è stato di 2.671.600 euro (IVA inclusa). Le procedure aggiudicate a oggi sono pari a 2.015.368,40 euro, di cui 808.206,66 per blocco di ampiamento e 903.000 per TAC.

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“Importante da sottolineare è che nelle sale ad alta intensità, qualora dovesse scoppiare una nuova pandemia, sarà possibile isolare ogni stanza, evitando la diffusione di potenziali virus o malattie nel resto del Pronto Soccorso e dell’ospedale”, precisa il direttore generale.

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Novità importanti e all’avanguardia, anche se manca ancora un tassello per rendere l’Ospedale Manzoni al pari di altri nosocomi considerati d’eccellenza: “In consiglio regionale è passato l’ordine del giorno per assegnare all’ospedale Manzoni un finanziamento di 4,5 milioni per creare una sala ibrida integrata“, sempre Favini.

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Da sinistra: Mattia Micheli, Sergio Pomponio, Mauro Gattinoni, Mauro Piazza, Luciano D’Angelo e Paolo Favini

Partecipanti al tour nella nuova ala anche Luciano d’Angelo, primario del Pronto Soccorso; Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco; il vicepresidente della Provincia Mattia Micheli; il prefetto di Lecco Sergio Pomponio e Mauro Piazza, sottosegretario regionale. Tutti hanno rilasciato dichiarazioni, esaltando il lavoro fatto finora.

A cominciare dal primo cittadino, che così si è espresso: “Prima di andartene (rivolto a Favini) ci hai fatto un regalo, questa nuova ala del Pronto Soccorso, che avrà sicuramente ripercussioni importanti sul welfare cittadino”. E’ toccato poi a Micheli: “Erano anni che non vedevo un simile investimento strutturale per il nostro ospedale, giusto rendere merito per il grande lavoro fatto: speriamo che questa realtà porti maggiore efficienza alla sanità territoriale, curando ancora meglio i cittadini”.

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Poi il prefetto Pomponio, che ha voluto soffermarsi sull’esperienza avuta nella struttura lecchese: “Quest’anno sono state quattro volte ospite del Pronto Soccorso, e ho potuto apprezzare la grande attenzione assistenziale verso il paziente, che non conosce distinzioni o guarda alle cariche ricoperte. Un aspetto non facile da riscontrare e che va lodato. Il miglioramento tecnologico avvenuto qui è strettamente correlato al miglioramento umano, vanno di pari passo”.

Da ultimo Piazza: “Con la nuova ala del Pronto Soccorso è sotto gli occhi di tutti un salto di qualità. Tra me e Paolo (Favini, direttore generale) è nato un rapporto di amicizia: a lui porgo il mio personale ringraziamento, e anche alla direzione generale che con passione e professionalità ha svolto un ottimo lavoro”.

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