Qualità della vita. Lecco scende ancora: perde sei posizioni nella classifica del Sole 24 Ore

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38° posto per il capoluogo, visibile peggioramento rispetto al 2022

Poche denunce in città per reati legati agli stupefacenti. Confermato il primato negativo sui medici di medicina generale attivi

LECCO – Continua a scendere la qualità della vita a Lecco: altre sei posizioni perse rispetto al 2022 nella classifica stilata dal Sole 24 Ore, che la portano al 38° posto generale su 107 province italiane. L’indagine, pubblicata ogni anno dal quotidiano, vede svettare ai primi posti Udine, Bologna e Trento.

I posizionamenti sono stati determinati tenendo conto, come già accaduto in dicembre scorso, di 90 indicatori suddivisi in sei macrocategorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Con una novità: alcuni parametri risultano aggiornati al 2023, non solo ai 12 mesi precedenti, con l’obiettivo di tenere conto degli effetti degli eventi e dei cambiamenti che hanno scandito l’anno in corso, fornendo così una fotografia più attuale di come si vive nelle città italiane. Nell’indagine del 2023 risultano quindi 46 parametri aggiornati al 2022 e ben 36 al 2023.

Presenti anche una decina di ‘indici sintetici’: l’Indice di sportività di PtsClas, Ecosistema urbano di Legambiente, l’indice delle ‘Amministrazioni digitali’, elaborato da Fpa e i ‘nuovi’ indici elaborati dal Sole 24 Ore (l’indice del clima e gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani e delle donne).

Uno sguardo su Lecco

Dati meritevoli di osservazione e riflessioni sono soprattutto quelli legati alla migliore e peggiore performance. Lecco si porta a casa un primato positivo rispetto ai reati legati agli stupefacenti: le denunce sono all’incirca 13 su 100 mila abitanti, mentre nell’indice di criminalità generale è 59°. Conferma poi la peggiore performance, per il secondo anno consecutivo, perdendo persino un’ulteriore posizione: è 106° in classifica per medici di medicina generale attivi ogni mille abitanti.

Prendendo in esame invece i sei ambiti, subito balza all’occhio come ci sia stato un generale peggioramento: a portarsi in positivo solo ambiti e servizi, dove Lecco recupera ben 13 posizioni, arrivando a guadagnarsi un bel 55° posto in classifica generale. Invariato il 45° piazzamento nel ranking per affari e lavori.

A parte questi due campi, nei restanti la freccia è rossa e punta decisamente verso il basso: il crollo più netto sono le ben 20 posizioni perse in cultura e tempo libero, che fanno piombare il capoluogo lecchese in 72° posizione. Importante marcia indietro, anche se non così netta, anche in giustizia e sicurezza, con uno slittamento di 10 posizioni (25°). A pari merito (sempre in negativo) demografia e società, insieme a ricchezza e consumi, in discesa di 7 posizioni a testa, segnando in classifica il raggiungimento rispettivamente della 47° e 16° posizione. Tirando le somme, non un quadro particolarmente lusinghiero per Lecco, anche se c’è da dire che la città si mantiene comunque nelle parti alte della classifica, con appunto la 38° posizione generale (ricordiamo, su 107 province italiane).

Guardando infine i cosiddetti ‘indici sintetici’ Lecco conferma l’ottimo primo posto nell’indicatore Sport e bambini,  in base ai dati su praticanti, scuole e risultati ottenuti. Male la città invece nel rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, che fotografa le performance ambientali di 105 città capoluogo sulla base di 19 parametri in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente. Qui Lecco viene rappresentata all’83° posto.