Qualità dell’aria, Pm10 oltre la soglia a Merate, meglio a Lecco. “Gennaio disastroso”

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Monza e Milano contano ben diciassette giorni di superamento della soglia critica

Nella nostra Provincia ‘maglia nera’ per Merate, leggermente meglio il capoluogo

MILANO/LECCO – Il primo mese del 2024 si è concluso all’insegna del ritorno prepotente di una caratteristica meteorologica degli inverni padani: l’inversione termica, ovvero il fenomeno persistente per cui, in presenza di alta pressione, l’aria fredda si stratifica sul fondo della pianura e delle valli, accumulando e intrappolando tutti gli inquinanti rilasciati dalle attività umane.

I dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria tracciano un quadro impietoso, in particolare nelle grandi aggregazioni urbane, soprattutto Monza e Milano che già contano ben diciassette giorni di superamento della soglia critica per l’esposizione acuta all’inquinamento da polveri sottili (50 microgrammi/mc). Non fanno meglio le altre città della pianura, a partire da Cremona e dagli altri capoluoghi, che risentono maggiormente delle polveri sottili secondarie, quelle che si generano in atmosfera quando gli ossidi d’azoto prodotti dal traffico pesante incontrano l’ammoniaca che esala dai troppi allevamenti intensivi che si concentrano nella pianura lombarda: qui, con l’esclusione delle fasce prealpine, la concentrazione delle polveri sottili eccede il valore di legge, e supera di dieci volte il valore guida per la salute umana raccomandato dall’OMS.

In Provincia di Lecco la situazione leggermente è migliore: nel capoluogo le due centraline di via Amendola e via Sora hanno registrato ‘solo’ due superamenti della soglia di 50 microgrammi/mc da inizio anno, il 25 e il 26 gennaio, rispettivamente di 57 e 61 µg/m³ in via Amendola e 55 e 54 µg/m³ in via Sora.

Peggio la situazione a Merate dove la concentrazione media di Pm10 registrata ad oggi, 2 febbraio, è di 68 microgrammi/mc e il superamento della soglia si è verificato ben 11 volte da inizio anno (qui i dati), e anche a Valmadrera dove la media di concentrazione di Pm10 è di 69 microgrammi/mc con 6 superamenti del valore limite.

“Ormai sappiamo tutto sul come e da quali fonti inquinanti si genera l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana,” sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “In particolare, sappiamo che le prime cause sono legate al traffico veicolare e alle emissioni degli allevamenti. Non ci sono più scuse per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti, e che non solo non interviene con misure incisive sulle cause strutturali della cattiva qualità dell’aria, ma non è nemmeno in grado di governare le situazioni di emergenza sanitaria, quali sono quelle di questi giorni, attraverso tempestive ed efficaci misure di limitazione del danno e quindi delle attività più inquinanti: chi governa la nostra regione è colpevolmente inadeguato ad affrontare la crisi ambientale”.