Patto di stabilità integrato 2014: il Consiglio chiede tempi brevi per la regionalizzazione

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MILANO – Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza la mozione sul Patto di stabilità integrato per l’anno 2014 presentata dal Presidente della lista civica Maroni Presidente, Stefano Bruno Galli, e dal capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo.

Il documento chiede l’impegno della Giunta regionale a “intervenire in sede di Conferenza Stato-Regioni, e nelle altre sedi competenti, affinché il Ministro dell’Economia e delle Finanze provveda al più presto, entro il termine stabilito del 30 novembre 2013, all’emanazione del decreto che stabilisce le modalità per l’attuazione del comma 17 della della Legge 183/2011”, ovvero quella sulla “regionalizzazione” del Patto di Stabilità.

La nostra richiesta di impegno al Presidente Roberto Maroni – ha dichiarato Galli – vuole essere un segnale forte in direzione del rafforzamento del rapporto dell’istituzione regionale con il sistema delle autonomie locali lombarde. Un rafforzamento che abbiamo tutti auspicato, pur con sfumature e con toni diversi, nel dibattito consiliare sulle province e anche nel dibattito consiliare sulle fusioni dei Comuni. La competenza nei rapporti con il sistema delle autonomie locali, ora esclusiva dello Stato, in tutte le democrazie federali avanzate è una prerogativa degli enti federati”.

Il consigliere Enrico Brambilla (PD) ha annunciato il voto favorevole del gruppo a sostegno di un “percorso federalista che rischia di interrompersi e di essere additato come responsabile dei problemi dello Stato” mentre il presidente del Patto Civico, Roberto Bruni, ha espresso voto di astensione, condividendo i contenuti  ma sottolineando l’opportunità che l’Aula affronti temi di più stretta competenza regionale.

Sostegno al documento è stato espresso dai consiglieri del PdL, Alessandro Fermi e Giulio Gallera.

“Questo è il momento opportuno per fare pressing affinché venga applicata una norma che già c’è – è intervento l’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia – Qui non si tratta di stare a destra o sinistra, ma di fare in modo che la Lombardia continui ad essere la locomotiva del Paese”.