Il pensiero dell’ex presidente dei Maglioni Rossi
“I giovani devono fare grande alpinismo e immediatamente essere guida del gruppo”
LECCO – Luca Schiera è il nuovo presidente dei Ragni di Lecco. Sabato scorso si è svolta l’assemblea in cui è stato rinnovato il consiglio direttivo. Di seguito il pensiero dell’ex presidente Fabio Palma che era alla guida del gruppo proprio quando Luca Schiera, insieme a Matteo Della Bordella e Matteo Bernasconi, a suon di imprese si imponeva sulla scena internazionale.
“E così, 8 anni dopo la Ovest della Egger, entrambi quei due fuoriclasse sono diventati Presidente dei Ragni, mentre il terzo grande protagonista, Matteo Bernasconi, non c’è più, ma per sempre quel trio incredibile sarà per i Ragni di Lecco uno spartiacque fra prima e dopo.
Ragazzi allora, uomini ora, di enorme spessore morale ed etico, di mostruosa capacità alpinistica, di irreprensibile etica e rigore morale.
Con Luca Passini, allora mio Vice Presidente, Carlo Aldè, consigliere da decenni ma formidabile salitore del Murallon nel 1984 e appassionato della Patagonia, e Mario Conti, da sempre massimo depositario dell’inossidabile unione Ragni di Lecco – Patagonia, quell’epopea di tre anni della Ovest della Egger fu supportata e seguita come una cosa di famiglia.
E andammo all’aeroporto di Linate, con un pullman e il sindaco Virginio Brivio fra gli altri (e non venne per politica, era proprio entusiasta), ad accogliere Matteo e Luca perché avevano fatto qualcosa al di là di una ‘semplice’ grande impresa alpinistica: avevano fatto la storia.
Sia io che Luca Passini la pensavamo allo stesso modo, i giovani devono fare grande alpinismo e immediatamente essere guida del gruppo, prima possibile. I migliori devono essere alla guida, la mia era stata solo una parentesi necessaria anche se lunga, di due mandati, affinché andassero in punta i migliori.
Matteo è stato un grandioso presidente, mi ha fatto piacere anche che negli ultimi tempi mi chiamasse per cose del gruppo ma dopo un avvio non facile è stato superiore. Luca Schiera è diverso da lui ma identico nei seguenti aspetti:
- è una persona positiva, la serenità in un leader è fondamentale
- è un grandissimo alpinista
- ha visione olistica di ogni problematica
- ha idee e curiosità
- ha passione e odia litigare
Per queste cinque caratteristiche riuscirono sulla Egger, dove si trattava di convivere anche in bivacchi scomodissimi, dove la convivenza era dura e tediosa, dove bisognava avere strategie e concepirle e condividerle”.