Teleriscaldamento, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “L’inceneritore deve chiudere entro il 2023”

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Il forno inceneritore di Valmadrera

VALMADRERA  – “No al teleriscaldamento: l’inceneritore di Valmadrera deve chiudere entro il 2023”. Questa la richiesta del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in merito al destino del forno di incenerimento di Silea e al progetto del teleriscaldamento.

Secondo i responsabili del Circolo Ambiente, deve essere pianificata la progressiva chiusura dell’inceneritore, entro i prossimi 7 anni. Nel frattempo, a parere degli ecologisti, si devono mettere in campo tutti i provvedimenti per portare il territorio delle provincia di Lecco a fare a meno del proprio forno.

Roberto Fumagalli, presidente del  Circolo Ambiente: “Si deve agire per gradi. Il primo obiettivo è la progressiva riduzione dei rifiuti indifferenziati, che possono e devono essere diminuiti, sia attraverso politiche di riduzione alla fonte, sia tramite l’aumento delle raccolte differenziate monomateriali, accantonando il sistema multimateriale (sacco viola) che ha lo svantaggio di far “ritornare” al forno una parte dei rifiuti raccolti separatamente. In provincia di Lecco la raccolta differenziata, oggi ferma al 65%, può arrivare a superare l’80%, come dimostrano i risultati in altri distretti del Nord Italia. Il secondo obiettivo è quello di programmare una diversa destinazione per la parte residuale dei rifiuti secchi non recuperabili e non riciclabili, che potrà essere processata presso impianti di trattamento a freddo o, in attesa di disporre in loco di tali sistemi, essere conferita ad altri inceneritori della Lombardia: infatti la nostra Regione ha una sovra-capacità di incenerimento, il che vuol dire che alcuni forni possono essere spenti, tra cui quello di Valmadrera”.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” fa parte del Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, che si oppone all’aumento dei rifiuti inceneriti a Valmadrera (a seguito dell’AIA, l’autorizzazione regionale che ha concesso di utilizzare il forno alla massima capacità termica) e al teleriscaldamento.

A proposito di quest’ultimo progetto, così afferma l’associazione ambientalista: “Siamo totalmente contrari al teleriscaldamento, progetto che avrebbe il solo scopo di prolungare artificiosamente la vita del forno! Il teleriscaldamento, pensato con le modalità ipotizzate da Silea, non è sostenibile né dal punto di vista ambientale né economico. L’azienda afferma di voler sfruttare il calore prodotto dal forno per riscaldare circa 20 mila utenze nella zona che va da Civate a Lecco. Ma per farlo si spenderebbero decine di milioni di euro (di soldi comunque provenienti dai cittadini) che, in alternativa, potrebbero essere utilizzate in modo più razionale per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, come ad esempio: coibentazione, pannelli solari e fotovoltaici, pompe di calore, ecc.. In definitiva, solo spegnendo l’inceneritore e diminuendo l’energia fossile per riscaldare gli edifici si potrà dare un significativo contributo alla riduzione dell’inquinamento nel nostro territorio”.

Conclude Fumagalli:  “L’invito che rivolgiamo ai sindaci dei comuni della provincia di Lecco è quello di pronunciarsi contro l’assurdo e dispendioso progetto del teleriscaldamento e, nel contempo, di programmare la chiusura dell’inceneritore entro l’anno 2023”.

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”