“Gli asili nido di Lecco non sono i più cari d’Italia, ma offrono certamente un servizio d’eccellenza alle famiglie lecchesi”. E’ arrivata immediatamente la replica dell’assessore Politiche sociali e di sostegno alla famiglia Ivano Donato, all’indagine fornita da “Cittadinanzattiva“ e di cui abbiamo dato notizia nelle scorse ore (vedi articolo).
“I dati diffusi – prosegue l’assessore – non tengono conto di un’importante serie di fattori ed elementi per fare un corretto e reale confronto tra i servizi realizzati nelle diverse città italiane. A Lecco, infatti, a partire dall’anno 2009, la retta massima mensile per la frequenza agli asili nido comunali è di 480 euro (compresa la fornitura di pannolini), a cui si aggiunge il costo del buono pasto di 3,03 euro euro, che tuttavia è da corrispondere solo in caso di reale utilizzo del servizio. La retta minima con frequenza a tempo pieno di 140 euro”.
A questo l’assessore aggiunge le “significative agevolazioni” previste dal Comune di Lecco così come le “detrazioni per particolari fasce di popolazione e differenti situazioni”, con riferimento alla “riduzione del 20% per ogni giorno di assenza del bambino dal servizio, la riduzione del 100% in caso di chiusure del servizio (es. Natale e Pasqua), l’abbattimento del 50% della retta minima (che porta la retta a 90 euro) per le situazioni segnalate dai Servizi Sociali, abbattimento del 40% per il secondo figlio in caso di frequenza contemporanea di due bambini. Inoltre – aggiunge sempre l’assessore – è previsto un abbattimento del 50% della retta per i bambini disabili, ai quali è garantita dal Comune un’educatrice professionale dedicata, nel caso in cui i Servizi specialistici lo richiedano.
Fatte queste valutazioni, la retta media pagata dalle famiglie di Lecco nel corso dell’anno scolastico 2010/2011 è stata decisamente inferiore ai 300 euro, ben lontana dalla cifra di 537 euro diffusa da Cittadinanzattiva onlus”.
Donato, calcolatrice alla mano, rifà i calcoli: “Considerando quindi una retta media degli asili nido comunali di Lecco pari a 298,00 euro al mese e una frequenza del bambino al nido di 8 ore giornaliere, per la famiglia lecchese il costo del servizio nido è di 14,19 euro al giorno e di 1,77 euro all’ora, comprensivo di cambio”.
Un altro elemento che l’assessore tiene a sottolineare che “caratterizza i nidi comunali di Lecco è la flessibilità del servizio. Al nido i genitori possono scegliere l’orario che è più confacente alle necessità familiari, possono modificarlo per almeno tre volte nel corso dell’anno: part-time dalle 7,30 alle 13 o dalle 12 alle 17,30; part-time prolungato dalle 7,30 alle 14 oppure dalle 11 alle ore 17,30; tempo pieno dalle 7,30 alle 16,30 e tempo pieno lungo dalle 7,30 alle 17,30″.
Alle famiglie viene anche messa a disposizione la possibilità di personalizzare il servizio tramite l’utilizzo dei buoni ore (euro 7,00/h) che consentono l’utilizzo del nido in fasce orario diverse da quelle scelte.
Per quanto riguarda l’osservazione fatta circa la scarsa presenza in città dei servizi per la prima infanzia l’assessorato alla partita ha fornito l’uintero elenco degli asili presenti in città, che sono: due asili nido comunali – “L’Arca di Noè” e “Arcobaleno”, due asili nido onlus convenzionati con il Comune “Il Ritrovo” e “Casa Vincenza”per un totale di 50 posti, sette asili nido “Primi Amici”, “Nido dei Passeri”, “La Trottola baby”, “Piccolo Nido Carsana”, “Tabata”, “L’isola del sorriso”, “La Mongolfiera”, il punto gioco comunale “Floridò” e dieci punti gioco “Girotondo”, “La Giostra”, “La Trottola”, “Trallallà”, “Il Giardino”, Tuttigiuperterra”, “Birimbao”, “Il Sorriso”, “Lo Scarabocchio” e “Pim Pam”.
“I servizi sopra descritti nell’anno scolastico 2010/2011 sono stati in grado di rispondere alle richieste di frequenza per il 32% dei bambini nati in età compresa fra 0 e 3 anni – conclude l’assessore Donato – Tale indice di risposta al bisogno delle famiglie è interessante in quanto il Comune di Lecco è convenzionato con tutti i servizi per la prima infanzia gestiti da soggetti onlus e con loro opera per costruire in maniera sinergica indici di qualità e di offerta per i bambini e le loro famiglie che si rendono concreti nell’esperienza in atto da più di dieci anni con il Tavolo di coordinamento di servizi per la prima infanzia a cura del Comune”.