Addio Boscagli, i ricordi della Compagnia delle Opere e del Centro Culturale Manzoni

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Giulio Boscagli
Giulio Boscagli

LECCO – All’indomani della scomparsa di Giulio Boscagli, ex sindaco di Lecco ed ex assessore regionale, pubblichiamo i ricordi della Compagnia delle Opere Lecco Sondrio e del Centro Culturale Manzoni.

Compagnia delle Opere Lecco Sondrio

“Il nostro amico Giulio Boscagli ora è nella pace di Dio Padre.
Giulio, educato nella comunità cristiana, ha impegnato tutta la sua vita per la costruzione di una società più buona e giusta per tutti: del suo lavoro tutti beneficiamo.
Attraverso il suo impegno culturale, civico e politico ha indicato come gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa non siano buoni valori a cui ispirarsi ma condizione reale perché tutti gli uomini possano essere più liberi.
Appassionato della nostra terra e del suo popolo ci ha insegnato a leggere nella nostra storia le ragioni profonde di una cultura popolare in grado di dare significato ad ogni istante della vita, e per questo ad amarla e a curarla.
La sua forza l’abbiamo conosciuta nei momenti di fatica e nelle ingiustizie che non gli sono state risparmiate.
In tanti ora ricorderanno quanto lui nei vari ambiti dell’economia, del sociale e dell’educazione ha costruito; a noi interessa ricordare che fino all’ultimo ci ha testimoniato l’amore per l’unità della Chiesa e la consapevolezza del valore sociale dell’unità dei cristiani.
Anche grazie al suo lavoro, alla sua conoscenza, alla sua capacità di elaborazione culturale è nata l’esperienza di Compagnia delle Opere: di questo e dell’amicizia che ci ha sempre dimostrato gli siamo grati.
Quello che ha vissuto e che ci ha insegnato ora è affidato alla nostra responsabilità.
È una responsabilità grande perché noi abbiamo visto. Abbiamo visto che la politica è una cosa buona, abbiamo visto cosa vuol dire che la politica “è la più alta forma di carità”, abbiamo visto che promuovere politiche di sussidiarietà realmente aiuta la libertà e la responsabilità di ciascuno. Tutto questo ci conferma nel nostro impegno certi che anche questa volta troverà lui il modo di accompagnarci”.
Marco Giorgioni, Compagnia delle Opere Lecco Sondrio

Centro Culturale Alessandro Manzoni

“Come posso io non celebrarti vita? Sorprendendo un po’ tutti noi del Centro Culturale Alessandro Manzoni, Giulio Boscagli qualche anno fa aveva tanto insistito perché quella strofa della canzonetta di Jovanotti facesse da titolo ad un incontro pubblico dedicato alle persone in stato vegetativo. Perché Giulio – appassionato studioso della filosofia e della teologia francese e tedesca, acuto lettore di Papa Benedetto XVI e dell’amico cardinale Angelo Scola – non si è mai lasciato sfuggire anche una sola scintilla di quel grande inno alla bellezza e alla gioia che è la nostra vita. Era convintissimo di questo, forte della sua fede trasformata dall’incontro con la Gioventù Studentesca di don Luigi Giussani e poi cresciuta in Comunione e Liberazione.
Una fede cristiana che ha sempre informato i suoi passi e l’ha fatto anche instancabile animatore della vita culturale lecchese. Negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso con l’attività dell’Unità di Transizione Lecco Uno; in tempi recenti, dopo il lungo e fecondo periodo dell’impegno diretto in politica, dentro il nostro Centro Culturale Alessandro Manzoni. Giulio Boscagli ci ha aiutati, in questi tempi troppo spesso superficiali e liquidi, a misurarci con i punti fermi di quella tradizione religiosa e culturale, sempre cattolica e popolare, che ha innervato l’esistenza della nostra gente e della nostra terra per secoli. E insieme ci ha insegnato, pur nell’affermazione tenace delle nostre convinzioni, ad accogliere cordialmente la sfida del mondo moderno e di chi ha idee diverse.
La sua e la nostra vita Giulio Boscagli l’ha celebrata fino in fondo anche nelle ultime settimane profondamente segnate dalla malattia, certo di quell’altra infinita Vita che l’ha ora abbracciato dopo avercelo fatto amichevole, sorridente, ironico compagno di cammino.
Arrivederci Giulio, a Dio”.
Gianluca Bezzi e gli amici del Centro Culturale Alessandro Manzoni