Dalla Regione via libera all’ampliamento dei parchi Monte Barro e Curone

Tempo di lettura: 3 minuti

In Commissione Territorio voto unanime al progetto di legge per l’ampliamento dei confini

Il Parco Monte Barro aumenta la sua superficie di 730 ettari (+14%) mentre quello di Montevecchia acquisisce 930 ettari (+28%)

MILANO – La Commissione Territorio presieduta da Jonathan Lobati (Forza Italia) ha approvato all’unanimità il progetto di legge riguardante l’ampliamento dei confini del Parco regionale del Monte Barro e del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.

Nello specifico il provvedimento riguarda l’ampliamento dei confini del Parco del Monte Barro nei Comuni di Garlate e Valmadrera, e del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone nei Comuni di Airuno, Merate, Olgiate Molgora e Valgreghentino. Contestualmente viene apportata una leggera modifica dei confini del Parco di Montevecchia nei Comuni di Merate e di Missaglia.

In conseguenza dell’ampliamento, i Comuni di Airuno e Valgreghentino entrano a far parte della Comunità del Parco di Montevecchia. A seguito di queste modifiche il Parco regionale del Monte Barro aumenta la sua superficie di 730 ettari (+14%) mentre quello di Montevecchia acquisisce 930 ettari aumentando le sue dimensioni del 28%.

“L’approvazione veloce e all’unanimità di questo provvedimento – ha commentato il Presidente della Commissione Territorio Jonathan Lobati – è un bel segnale di condivisione tra tutte le forze politiche dell’azione di tutela del nostro patrimonio naturalistico. Le aree verdi regionali rappresentano una risorsa per i territori: se adeguatamente valorizzate possono diventare infatti una fonte di occupazione per i nostri giovani nella filiera turistica, dell’ospitalità e dell’ambiente e quindi un elemento di contrasto allo spopolamento delle aree interne. Ringrazio l’Assessore Comazzi per l’impegno che sta mettendo nell’ampliamento dei parchi regionali come questo provvedimento dimostra”.

Parco Monte Barro

“Il progetto di legge approvato oggi – ha affermato l’Assessore al Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi che ha illustrato il provvedimento in Commissione – rappresenta un passo significativo per la tutela e la valorizzazione del nostro prezioso patrimonio naturale. Riceviamo sempre più richieste da parte degli enti locali di ingresso nelle aree regionali tutelate, segno che esse vengono percepite come un’opportunità e non come un vincolo. L’obiettivo di Regione Lombardia è aumentare del 30% la superficie regionale tutelata entro il 2030 e siamo sulla buona strada per raggiungerlo”.

Nel dibattito sono intervenuti Simone Negri, Gian Marco Fragomeli, Emilio Del Bono e Luigi Ponti del Partito Democratico. In particolare il Vice Presidente Emilio Del Bono ha sottolineato la necessità di reperire maggiori risorse per i parchi regionali e di rendere più coerente e lineare la governance degli stessi. Michele Schiavi (FdI) ha invece segnalato l’importanza del rilancio dei PLIS (Parchi locali di interesse sovracomunale) che solitamente rappresentano il primo passo che gli enti locali compiono nella direzione della tutela del proprio patrimonio naturalistico.

“Innanzitutto, voglio esprimere un ringraziamento ai presidenti dei due parchi, Paola Golfari e Marco Molgora, che dimostrano con i loro ruoli quanto sia importante che ci siano le figure giuste per raggiungere risultati, determinate nel valorizzare e accrescere sempre di più l’area sotto tutela. L’aspetto importante di questo ampliamento, come ho ribadito anche oggi in Commissione, non è solo il fatto che il Parco del Monte Barro, contenuto nelle dimensioni, a cavallo tra montagna e laghi, si amplia del 15% e quello della Valle del Curone del 28,14, quindi addirittura di un terzo in più. Ma è proprio il fatto che si stanno sempre di più congiungendo nell’asse nord-sud due aree protette dei nostri bellissimi territori su cui insistono colline, prime montagne, laghi e piccole valli a ridosso di Lecco. Quindi si sta allargando l’area sotto tutela in uno dei luoghi più incantevoli della Lombardia – spiega Fragomeli -. L’ampliamento ha, inoltre, permesso di mettere sotto tutela parte dei territori che prima erano nel Parco locale di interesse sovracomunale del Monte di Brianza. Quindi, ormai siamo vicini alla chiusura di una estesa e stupenda rete verde. E queste aree protette più sono collegate, più permettono di essere godute da parte di tutti, oltre al fatto che preservano territori più vasti rispetto al consumo di suolo. In questo vanno ringraziati anche i sindaci interessati per la grande lungimiranza, che dimostra l’importanza di fare un passo in avanti, garantendo una vera tutela dei territori”.