Il sindaco Gattinoni: “Il 2023? Un anno importante. Stiamo cambiando la città”

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mauro gattinoni
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

Intervista al primo cittadino lecchese per un bilancio di fine anno

“Portate sul territorio risorse per 53 milioni”

LECCO – Un anno che sta per chiudersi, tanti progetti ‘archiviati’, molti altri pronti a partire: abbiamo incontrato il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni per un’intervista di fine anno. Un’occasione per riavvolgere il nastro del 2023 e guardare all’anno che verrà.

Dalle opere pubbliche alla viabilità, tanti i temi toccati dal primo cittadino. “La città sta crescendo e il 2024 sarà un anno cruciale per tante altre opere. Sono già pronto alle critiche…”.

Poco più di tre anni di mandato: qual è il suo bilancio da sindaco?
Sono soddisfatto. Dopo due anni di progettazione, il 2023 ha visto l’apertura di alcuni cantieri e nel 2024 ancor di più. Se negli anni passati, in media, il Comune di Lecco per opere, interventi, eccetera investiva 5-7 milioni di euro, quest’anno ne abbiamo investiti 53, ben 9 volte. Somma raggiunta grazie a Pnrr e altre risorse, quindi a onor del vero va anche detto che stiamo vivendo una fase storica unica e forse irripetibile. Detto questo, stiamo cambiando la città e abbiamo un’idea di sviluppo in sintonia con le linee di indirizzo europee”.

Il Teatro della Società, chiuso dal 2017: entro la fine dell’anno verrà validato il progetto esecutivo del 2° lotto di lavori

Il 2023 è stato un anno di cantieri. Cosa ci aspetta nel 2024?
“Avrete molto da scrivere e siamo già pronti alle critiche… a parte gli scherzi, nelle ultime settimane abbiamo affidato importanti lavori che inizieranno con il nuovo anno, a partire dal lungolago, un progetto da 10 milioni di euro, poi Villa Manzoni, ed entro la fine dell’anno valideremo il progetto esecutivo del 2° lotto di riqualifica del Teatro della Società, 3 milioni e mezzo di euro. Si tratta di opere importanti e attese da tempo”.

A proposito di opere pubbliche, spesso la critica mossa alle Amministrazioni comunali è di pensare troppo in grande senza guardare alle effettive necessità di chi vive la città. Cosa ne pensa?
“Nel programma elettorale con il quale mi sono candidato a sindaco affermavo, nero su bianco: le grandi opere sono le piccole manutenzioni. E ancora lo credo, ma a causa del Pnrr siamo partiti dalle grandi opere perché erano quelle finanziate. Come noto i tempi per realizzare gli interventi nell’ambito del Pnrr sono ‘stretti’ e non potevamo rinviare, pena la perdita dei contributi. L’attenzione per le ‘piccole’ cose della nostra città però non va mai persa, ed è per questo che l’Amministrazione ha confermato per il 2024 il Piano Rioni: mezzo milione di euro per interventi e sistemare tutto ciò che abbiamo dovuto mettere temporaneamente da parte anche a causa dell’aumento dei costi. Con il prossimo anno partirà anche un nuovo piano di pulizia stradale riprogrammato, ci stiamo lavorando con Silea. Continuerà invece l’impegno dei cantonieri di comunità che, come noto, si occupano della cura del verde pubblico, della pulizia e della manutenzione dell’arredo urbano, dei parchi e degli spazi cittadini. Le squadre sono composte da personale selezionato tramite inserimento socio-occupazionale che in questa attività ha trovato la propria dimensione di restituzione alla cittadinanza, dunque un risvolto sociale importante”.

Parlando di rioni, si è pensato di incentivare chi voglia aprire nei quartieri la propria attività commerciale?
A livello fiscale il grosso dell’esenzione in questi casi sarebbe a carico dello Stato, con legge delega per una cedolare secca al 10%, poi possono intervenire i comuni con riduzione dell’Imu. E’ una questione dunque non strettamente competente degli enti locali anche se siamo convinti che i rioni debbano tornare ad essere vivi e fruibili ai residenti. Abbiamo avviato, nel corso del nostro mandato, alcuni progetti che hanno portato alla realizzazione di iniziative quali LaorcaLab e, la più recente, Labirinto Bonacina: spazi di comunità ‘cuore’ del rione, luoghi di aggregazione per cittadini e associazioni. Oltre che naturalmente il già citato Piano Rioni per piccoli interventi di manutenzione.

Il nuovo lungolago in un rendering del progetto. I lavori inizieranno entro il mese di febbraio 2024

Il progetto del lungolago approvato e affidato è vistosamente ridimensionato rispetto a quello originario. Qualcuno non ha esitato a definirlo una soluzione ‘palliativa’ per riuscire a contenere la spesa, cosa commenta?
“Un’obiezione corretta, ma bisogna precisare alcune cose. La Giunta Brivio aveva fatto un concorso di idee per il lungolago che vincolava l’amministrazione successiva, cioè la mia, a prendere quel progetto e quel progettista e a farglielo sviluppare. Un conto è un’idea progettuale e un conto mettere a terra quel progetto da concorso, bandito proprio per ‘ingolosire’ i partecipanti e per vincere, e quantificarne la spesa. In questo caso, solo per realizzare il progetto definitivo si arrivava a 34 milioni di euro mentre noi avevamo un budget da 10 milioni. Abbiamo quindi fatto una scelta politica, optando per un progetto meno mastodontico, ma in grado di risistemare e ridefinire il lungolago raccordandolo alla ciclabile che dalle Caviate porta all’Orsa Maggiore. Con le risorse a disposizione ci è sembrata la scelta più funzionale, per quanto meno spettacolare. Interverremo per riqualificare l’area e metterla in sicurezza. Va ricordato inoltre che il lungolago è sottoposto a severi vincoli della Soprindentenza, faccio un esempio pratico: avremmo voluto mettere delle luci a led sotto le panchine ma ci è stato detto di no, proprio per questi vincoli. La puntualizzazione dà l’idea del contesto in cui ci si trova a lavorare, non sempre chiaro ai non addetti ai lavori. Al netto di queste obiezioni, tra progetto originario e progetto nuovo in tre anni dal nostro insediamento siamo arrivati alla definizione dell’esecutivo e all’affidamento dei lavori, uno sforzo non banale ma che ritengo significativo per la città”.

L’altra ‘grande opera’ che manca all’appello è il rifacimento del Centro Sportivo Bione. Dopo il fallimento del progetto presentato dai privati, ora che succede?
“Per due anni abbiamo aspettato i privati, ora non siamo più disposti: procederemo con una nostra progettazione. In cabina politica abbiamo ribadito che il Bione è prioritario, se avanza anche solo 1 euro è lì che andrà. Nel progetto presentato dalla cordata di imprenditori mancavano i dovuti approfondimenti sulla parte di bonifica e anche su quella demaniale, dove, come noto, non si può costruire con la garanzia delle banche. La pubblica utilità di un progetto è fatta di un certo numero di considerazioni da parte dell’amministrazione che, in questo caso, hanno fatto fallire la proposta. Ciò non toglie che se un privato dovesse presentarsi con un project financing siamo disponibili ad valutare la proposta purchè il progetto insista solo sull’area comunale, nel rispetto delle nostre direttive, a fronte di una concessione ventennale e un canone annuo di circa 600-650 mila euro erogati dal Comune al concessionario”.

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Traffico in via Amendola

Un tema caldo, la viabilità. I disagi in città solo all’ordine del giorno, sicuramente c’è la fragilità della SS36 e del cosiddetto ‘traffico di attraversamento’, ma l’impressione è che anche il traffico urbano sia penalizzato dai tanti cantieri. Cosa si intende fare a riguardo?
“Partiamo col dire che gli interventi migliorativi attuati, ovvero i tre rondò di via Digione, Piccola e Piazza Manzoni, pur brutti che siano, funzionano. Sfido chiunque a dire il contrario e cioè che erano meglio i semafori. Il prossimo anno come noto riusciremo a sistemare le rotonde di Piazza Manzoni e via Digione grazie ad un finanziamento di 250 mila euro di Regione Lombardia, non sarà invece toccata la rotonda di Viale Costituzione che invece è provvisoria e andrà ampliata e sistemata. E’ infatti più stretta della definitiva, verrà sistemata nell’ambito degli interventi presso il teatro e dell’ex tribunale e avremo così una rotonda più ampia per fare defluire meglio il traffico in quel punto.
Al netto di queste considerazioni, l’impatto dei cantieri sul traffico cittadino è sicuramente un tema e il 2024 da questo punto di vista sarà ancora un anno difficile tra posa del teleriscaldamento e anche alcune tubazioni di Lario Reti Holding in città e nei rioni. Sono disagi percepiti dai cittadini che si prorogano di semestre in semestre, chiedo di portare pazienza, il grosso dei lavori dovrebbe esaurirsi proprio nel 2024 e dal 2025 dovremmo tornare a vivere una situazione migliore. Tornando al traffico, se da un lato è giusto che il Comune provveda a riflettere su alcune soluzioni impattanti, dall’altro credo che anche i comportamenti individuali facciano molto. Quando siamo fermi nel traffico dobbiamo pensare che siamo il traffico, cioè parte del problema. Il ‘Ti porto io’ è nato in quest’ottica, di provare a cambiare i comportamenti di ognuno di noi: ogni bambino che va all’allenamento settimanale in bus è un’auto in meno che gira per le strade, così come ogni tratto di ciclopedonale in più può incentivare a prendere la bici per spostarsi invece che l’auto. Proviamo dunque a cambiare il comportamento finché è possibile. Sulla scorta di questo ragionamento dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore anche il nuovo Piano Ztl e della sosta, in particolare incentiveremo gli utenti a parcheggiare lontano dal centro città dove si pagherà meno, consentendo una decongestione del traffico nelle vie centrali.
Sul fronte infrastrutture, in Giunta lo scorso anno abbiamo approvato un progetto di fattibilità tecnica per realizzare un sottopasso veicolare che da via Amendola (Piccola) porti al Parini con anche un parcheggio interrato di due piani. Questa ‘bretella’ aiuterebbe a bypassare il nodo delle Meridiane, spesso nevralgico. Come dicevo siamo ancora in fase di studio di fattibilità ma il progetto c’è”.

E’ soddisfatto della sua squadra? Cambierebbe qualcosa?
“Io sono contento, la Giunta è composta da persone competenti che stanno lavorando bene. Abbiamo anche un appuntamento settimanale che ho ribattezzato G10, una giunta informale in cui sgrossiamo tutti i vari capitoli e mettiamo in comunicazione i diversi settori del Comune”.

Sappiamo che in alcuni uffici c’è stata qualche defezione, l’ente si è indebolito a livello di personale?
“L’unica competenza del sindaco è quella di cambiare Segretario Generale cosa che io ho fatto dopo un anno di mandato, ma questa ripeto è l’unica facoltà che ho sui 300 e passa dipendenti comunali. Solo quest’anno ci sono stati 25 pensionamenti, un patrimonio di conoscenza immenso perso. E il nuovo che arriva, ammesso di trovarlo, bisogna vedere se accetta le condizioni che offre il lavoro nel pubblico. Comunque non c’è nessuna emergenza, la riduzione c’è stata ma è stata in parte integrata, chiudiamo l’anno con 306 dipendenti a fronte dei 315 del 2022”.

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E’ troppo presto per chiedere se si ricandiderà a sindaco?
“Come ho detto nel 2020, io sono a disposizione fino al 2030, il progetto di città che ho e che abbiamo ha senso su questo lasso di tempo. Mi permetto anche una riflessione su questo tema: per San Nicolò abbiamo ospitato i sindaci delle città gemelle e quello di Macon ho scoperto essere in carica da 24 anni. Mi ha detto: ‘Ma in 10 anni cosa vuoi fare?’, quasi a dire che per dare senso ai cambiamenti e percepirne gli effetti serve molto più tempo. Qualcosa su cui ragionare, forse…”.