Infiltrazioni ‘ndranghetiste in Silea. La Lega chiede di convocare la Commissione Anti-mafia

Tempo di lettura: 2 minuti
Stefano Parolari

L’operazione Karphatos, condotta dal procuratore Nicola Gratteri della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha coinvolto il  lecchese

LECCO – Il consigliere comunale di Lecco della Lega, Stefano Parolari, membro pro tempore della commissione Anti Mafia, questa mattina ha chiesto formalmente al presidente del Consiglio comunale  Roberto Nigriello di attivarsi per la convocazione della suddetta commissione.

“L’operazione Karphatos, condotta dal procuratore Nicola Gratteri della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha coinvolto il territorio lecchese come emerso nei giorni scorsi  da vari articoli di stampa. La società Silea, gestore del servizio di raccolta rifiuti e di altri servizi per il comune di Lecco e molti municipi della Provincia di Lecco, è oggetto di indagine come luogo di infiltrazione di ‘ndrangheta”. Parolari ritiene che “la commissione debba avere come relatori i rappresentanti di Silea, di cui il Sindaco pro tempore del nostro comune risulta essere Presidente del Consiglio di rappresentanza o Assemblea dei Sindaci”.

Siamo in fase d’indagine e non di condanna sottolinea Parolari e precisa che “il consiglio comunale deve obbligatoriamente informarsi e essere informato”. La richiesta di convocazione della commissione Anti Mafia “non ha scopo di battaglia politica”, ma di tutela delle istituzioni.

L’indagine

L’indagine Karpathos si è snodata da Petronà e Cervia, in Calabria, a Genova, Torino e Lecco. Nell’elenco degli indagati  ci sono Beniamino Bianco di Oggiono, ex dipendente di Silea; Danilo Monti (già in carcere) e Claudio Gentile.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro – impegnati nell’operazione antimafia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, con l’impiego di oltre 400 militari – hanno eseguito su tutto il territorio nazionale un’ordinanza cautelare nei confronti di 52 soggetti (38 in carcere, 6 ai domiciliari e 8 con obbligo di presentazione alla P.G.), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti caratterizzate dalla disponibilità di armi, nonché di estorsione, rapina a mano armata, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.