Per il sindaco Gattinoni il “quarto ponte” non risolverà i problemi viabilistici di Lecco
La Lega affonda: “Qualsiasi nuova arteria che dreni traffico porta beneficio ai lecchesi”
LECCO – Il “quarto ponte”, ovvero la terza corsia del ‘terzo ponte’ tra Pescate e il Bione che scorrerà accanto al Ponte Manzoni della SS36, è l’argomento al centro della newsletter del sindaco Mauro Gattinoni, che già nei giorni scorsi aveva espresso le sue perplessità sull’opera in un post Facebook.
Il malumore del capoluogo di provincia riguarda la mancata progettazione di una corsia da Lecco a Pescate, era questa una delle richieste ad Anas, che ha in capo l’opera, ma che non è stato possibile includere nella pianificazione dell’intervento, che dovrà essere terminato entro il 2026.
“Il “quarto ponte” cittadino è la nuova connessione in ingresso tra Pescate e Lecco che correrà a fianco del ponte “Manzoni”, che Anas sta progettando da anni e che sta giungendo, anche con la nostra approvazione, alle ultime fasi autorizzative per avviare il cantiere entro quest’anno e concluderlo per le Olimpiadi 2026 – scrive il sindaco Gattinoni -. Con questo progetto sicuramente si potranno risolvere gli oggettivi problemi di accodamenti, di sicurezza e d’incidentalità che si verificano nei comuni di Olginate, Garlate, Pescate e nel tunnel del Monte Barro. È, però, altrettanto vero che si tratti di un intervento parziale innanzitutto perché non affronta l’esigenza analoga, cioè le code in uscita da Lecco verso Pescate e Milano e, comunque, non modifica l’impatto di traffico sulla città. Anzi, interferirà con altri servizi pubblici: centro sportivo del Bione, elisoccorso, Protezione Civile, centro di raccolta rifiuti. In un colloquio con Regione Lombardia, Provincia e Anas dobbiamo impegnarci perché in tempi rapidi si trovi una soluzione efficace anche per l’uscita da Lecco: le cose a metà non ci piacciono proprio”.
L’intervento della Lega
Dalla minoranza, rispondono i consiglieri leghisti Stefano Parolari, Cinzia Bettega e Andrea Corti: “Siamo molto preoccupati della dichiarazione del Sindaco Gattinoni a proposito del così detto quarto ponte, che non porterà, a suo parere, benefici ai lecchesi perché si concretizza nella realizzazione di un by pass Pescate – Lecco con una struttura, per il momento, dedicata al transito solo in direzione Nord (versus Sondrio). Siamo molto preoccupati perché significa che “l’attuale amministrazione” capisce poco o nulla di viabilità. Ci scusiamo per la terminologia, ma è, ahi noi, dovuta. In questo periodo abbiamo già dovuto sopportare il nuovo assetto di via Amendola e Ghislanzoni che ha trasformato un nodo già molto critico nel gioco dell’oca viabilistico, con ulteriori problemi ai nostri concittadini. Duole ricordare che le amministrazioni di centro sinistra, prese dalla furia ideologica di sostituire biciclette a macchine sono riuscite a dimezzare il Ponte Azzone Visconti, vietando l’accesso appunto in direzione Nord. Un autentico suicidio viabilistico ai danni dei Lecchesi di cui si dice, ci si voglia occupare. La carenza di strade di dimensione sufficiente e appunto di ponti è il vero nodo critico. Già gli studi degli anni novanta dimostravano come l’allora “nuovo” attraversamento più che un by pass (tangenziale) di Lecco sarebbe subito divenuta un’arteria essenziale del traffico cittadino e così è stato. Ogni nuova strada o ponte è necessario appunto per migliorare la vita dei lecchesi. Per pensare ai benefici del quarto ponte basta tornare alla sera di venerdì 25 febbraio 2022, con la città bloccata in entrata ed in uscita e con auto ferme ad Airuno, Cisano e fino ai limiti della Provincia di Lecco sulla SS 36; la ragione fu la chiusura del ponte Manzoni per la caduta di un cartello. Con il nuovo ponte certamente avremmo subito disagi di una qualche mezz’ora, ma non ci sarebbero volute 3 ore da Olginate a Lecco. I non lecchesi che hanno subito quell’esperienza certamente nel futuro, potendo, eviteranno la nostra città sia per turismo sia per lavoro. Non ci dilunghiamo perché ogni lecchese sa cosa subisce se vi è un’incidente o altro nell’attraversamento o in un’altra via. Noi tutti siamo d’accordo sulla necessità di un’altra corsia verso SUD, ma crediamo che con questa uscita “improvvida” del Sindaco, chi di dovere ci chiederà perché un ponte inutile per i Lecchesi in entrata dovrebbe essere utile in uscita? Nella piena convinzione, che qualsiasi nuova arteria che dreni traffico e apra by pass a Lecco non solo è necessaria e urgente ma in primo luogo porta beneficio ai Lecchesi, chiediamo al Sindaco di adoperarsi per la riapertura del Ponte Vecchio nei due sensi di marcia, di supportare Anas e enti competenti per un celere avvio del cantiere della nuova arteria, senza porre condizioni e come già evidenziato in consiglio comunale di preoccuparsi della organizzazione logistica durante la fase dei lavori, anche stilando un elenco di priorità sulle opere da seguire. In fine sottolineiamo che quelli che non rientrano in casa e rimangono ore in strada sono lecchesi e pure quelli che non possono andare a Mandello o Abbadia la domenica sono lecchesi”.
“So che Provincia e i Comuni interessati hanno un accordo sul come procedere e non voglio influenzare questo percorso – aggiunge il consigliere regionale della Lega, Mauro Piazza – tuttavia, le affermazioni dell’Onorevole Fragomeli mi consentono di dire ciò che penso come lecchese: Perché castrare un progetto in fase esecutiva, che comprende oltre che la corsia in entrata in Lecco anche la ciclopista che congiungerebbe la sponda orientale del nostro lago con quella occidentale,eliminandola per una soluzione tampone e non risolutiva, con la previsione di inserire come variante progettuale un’ulteriore corsia in uscita alla città? Non dobbiamo dimenticarci che optare per questa soluzione, auspicata dall’Onorevole Fragomeli, potrebbe comportare l’investimento di ulteriori risorse, aggiuntive a quelle già messe a disposizione da Regione, per ridefinire e ridisegnare tutto il nodo del Bione sul quale, tra l’altro, si innesterà anche il nodo della Nuova Lecco Bergamo. Vale la pena investire risorse per una soluzione tampone, oppure avere l’ambizione di trovarle, facendo squadra con gli enti superiori e il territorio, per un ulteriore ponte in uscita? Realizzando così un manufatto che non insista sull’aerea del Bione, ma che sia collocato in una zona che sia più conforme alla viabilità cittadina? Questo è il vero punto su cui tutti i critici dovrebbero focalizzarsi, non entrare a gamba tesa su un lavoro ultradecennale di altri che con caparbietà hanno fatto l’interesse di tutto un territorio. Noi come ente regionale ci siamo, l’abbiamo dimostrato con i 4 milioni del Bione; una città come Lecco non è in grado disviluppare un piano di investimenti di 20 milioni per realizzare un nuovo ponte? Forse è troppo vincolata a progetti fuori rotta come quello del nuovo comunenell’edificio dell’Ex banca popolare? Il tessuto economico e i cittadini avrebbero più benefici con il nuovo comune alla Deutsche o con un nuovo ponte? Fragomeli che è stato uno dei tre esponenti della maggioranza del Sindaco che hanno anticipato la nuova ubicazione del comune, peraltro ancor prima che vi fosse l’ufficialità della ricerca del mercato, anziché interessarsi di questa vicenda, non poteva approfondire di più la possibilità di costruire un nuovo ponte? Regione con il Piano Lombardia, voluto dal presidente Fontana, sul nostro territorio in questi anni ha investito diverse decine di milioni di euro su opere infrastrutturali, nemmeno di stretta competenza, su tutte a mero titolo esemplificativo cito la variante di Primaluna, Progetto ciclopiste Brezza e Transorobie; Da tempo chiede l’ente regionale a gran voce alcune opere fondamentali per la nostra Provincia: Terzo lotto Nuova Lecco-Bergamo, prolungamento della Tangenziale est fino a Olginate, terza corsia della Ss36 fino a Civate, ma non abbiamo mai sentito la voce dell’onorevole Fragomeli, eppure alcune di queste opere coinvolgono il territorio del monzese dove è stato eletto deputato, eppure è molto attivo su vicende che riguardano la città di Lecco. Ricordiamoci che In Italia oggi non c’è niente di più definitivo delle soluzioni tampone, cerchiamo però di guardare con coraggio alla Luna e non al dito, il territorio e la città continuano a meritare di più”.
L’intervento di Appello per Lecco
“Un dibattito surreale quello che sta avvenendo sulle pagine dei giornali locali – interviene Corrado Valsecchi capogruppo di Appello per Lecco – Un Sindaco e un parlamentare che vanno contro una infrastruttura pubblica prevista e già finanziata per le olimpiadi invernali 2026. Credo che nessuno sano di testa possa pensare che il nuovo ponte da Pescate a Lecco sia risolutivo e che si debba mettere in campo un ponte sull’altro versante è stato detto a Anas, Stato e Regione fin dagli esordi della discussione. Ma le opere pubbliche si fanno quando sono finanziate e questo primo lotto risponde a questo requisito: ci sono i progetti esecutivi, i finanziamenti, i le autorizzazioni e ora il cronoprogranma. Cosa vuol dire fare polemica adesso? L’opera deve partire senza “se” e senza “ma”, ed impegnarci tutti da subito per trovare le risorse economiche per il ponte che da Lecco arriverà a Pescate e ci consentirà di ridurre l’inferno viabilistico che si crea in città ogni qualvolta il tunnel del Barro o la ss36 dir per Ballabio si blocca a causa di incidenti o manutenzioni ordinarie e straordinarie. Quindi mi auguro che anziché polemizzare ci si metta a lavorare tutti assieme per trovare le soluzioni nei tempi minori possibili e rendere le infrastrutture della città sempre più idonee e funzionali ad arginare le criticità che noi e I cittadini conosciamo bene. Sui costi dell’opera stendo un velo pietoso! Come si fa a criticare il costo di un ponte che serve a tutti, ma sostenere poi costi esorbitanti per un nuovo Comune in una sede, oggi, privata solo per dare soddisfazione alle proprie velleità? Continuo a sentir parlare, anche troppo, di nuove opere pubbliche ma ricordo che le uniche che stanno andando avanti sono quelle programmate e/o facilitate dalla precedente amministrazione. Forse se si fossero concentrati solo su queste avrebbero in 18 mesi di governo avuto più consuntivi e traguardi positivi e meno polemiche da inseguire. Devono imparare a dialogare con le altre Istituzioni se vogliono ottenere risultati, non cercare sempre di fare i bastian contrari”.