Lecco. Rifiuti, Tariffa Puntuale: la riscossione nel 2023. La Lega protesta

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“Non convincono le giustificazioni dell’assessore Zuffi che chiamano in causa il Covid 19”

LECCO – Tariffa puntuale per la raccolta rifiuti che partirà a di fatto a Luglio (Fase 1), ma l’applicazione e la riscossione è stata posticipata al 1 Gennaio 2023, anziché al primo Gennaio 2022.

Così è stato deliberato, con apposita delibera, dalla Giunta comunale di Lecco, ma la giustificazione dell’assessore all’Ambiente Renata Zuffi che, come riportato nella delibera stessa spiega: “…le limitazioni imposte dal diffondersi dell’epidemia da COVID-19 hanno necessariamente portato ad una rimodulazione delle tempistiche…” non sono piaciute al gruppo consigliare di minoranza “Lega Salvini – Lombardia”, composto da Cinzia Bettega, Andrea Corti e Stefano Parolari, che le hanno definite “troppo vaghe”.

“Soprattutto – proseguono i leghisti attraverso una nota stampa diramata oggi, sabato – non convincono le giustificazioni che chiamano in causa il Covid 19. Un richiamo troppo comodo e assolutamente inutile”.

La raccolta dei rifiuti indifferenziati con il sacco rosso dotato di microchip per calcolare la quantità prodotta da ogni utenza è un progetto del quale si parla da anni e in 6 comuni dell’oggionese è già attivo.

Lo scopo è quello di stimolare la differenziazione dei rifiuti per poterli recuperare con un evidente vantaggio ambientale ed economico che dev’essere anche per il cittadino visto che il principio è che meno si conferisce nel sacco rosso meno si pagherà il servizio.

“Due anni di informazione e sperimentazione? – si chiedono i leghisti. Per poi rispondere – Questo significa che la tariffa puntuale a Lecco è a zero. La nobile arte dello scaricabarile non può essere usata perché l’attuale amministrazione ha lo stesso colore della precedente, ma se mancano le basi per procedere all’avvio della procedura e gli uffici non sono pronti perché chi doveva attivarli si è speso solo in proclami e non in lavori preparatori non si faccia ricadere sui cittadini questa responsabilità”.

Quindi concludono: “In un periodo di crisi economica e sociale diffusa rimandare di un anno la possibilità di ridurre il costo della tassa rifiuti, è un dato totalmente negativo e in una città non doma, ma certo fiaccata dalla epidemia la politica fiscale dell’amministrazione comunale deve aver un ruolo di primo piano. Sarà nostra premura controllare che chi comanda in Comune informi correttamente i cittadini e mantenga la promessa di ridurre la Tari”.