No Green Pass di nuovo in piazza a Lecco, la protesta si fa silenzio “energetico”

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Duecento in piazza Cermenati all’indomani dell’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro

Il presidio tra consigli pratici riguardo ai controlli, “silenzio energetico” e proclami sul “Nuovo ordine mondiale”

 

LECCO – E’ un appuntamento ormai fisso quello di sabato in piazza per i “No Green Pass” a Lecco e non poteva mancare all’indomani dell’entrata in vigore della ‘certificazione verde’ obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro.

Circa duecento le persone che si sono radunate in piazza Cermenati a partire dalle 17 o poco prima, per manifestare. “Ormai ci sentiamo estranei anche nelle nostre stesse famiglie, almeno il sabato ci troviamo tra noi e ci sentiamo tutti più vicini” ha detto una delle organizzatrici del presidio.

Un incontro che, per una buona parte del tempo, è stato impiegato anche per dare delle risposte a questioni pratiche legate al Green Pass, come i controlli da parte dei datori di lavoro e la scadenza delle certificazioni nel caso le 48 ore di validità terminino durante l’orario di lavoro.

“E’ illegittimo far pagare i tamponi ai lavoratori” hanno insistito dal palco. “Farsi sospendere è un ottimo modo di dare il nostro contributo alla causa, è una forma di sciopero – è stato detto – pur sapendo che stare a casa senza retribuzione non fa piacere a nessuno”.

“La nostra è una resistenza” c’è chi ha aggiunto. E’ stata inoltre annunciata  e messa in pratica una nuova modalità di protesta: “Il silenzio energetico, ovvero – hanno spiegato – le urla del silenzio dei cittadini, che hanno già detto tutto e ora stanno solo in piedi, senza dire nulla”.  Così, prendendosi per mano, i manifestanti sono rimasti zitti per una decina di minuti.

Tra gli intervenuti ha preso parola anche Alessandro Leonardi, scrittore di libri quali “Coronavirus e il Nuovo Ordine Mondiale” che ha portato le sue tesi sul palco di Piazza Cermenati.

“Il 15 ottobre non è una data casuale” ha detto Leonardi citando l’apertura nello stesso giorno della mostra di Auguste Rodin al Quirinale con l’opera “Porta dell’Inferno”, un avvenimento che ha acceso gli animi dei complottisti.

“Abbiamo messo due piedi nel Nuovo Ordine Mondiale” ha proseguito lo scrittore per il quale la vicenda dei vaccini richiamerebbe le sperimentazioni genetiche dei nazisti per un disegno più grande di cui “Hitler era solo un applicatore, così come lo è oggi Draghi. Sono vent’anni -ha aggiunto – che io denuncio queste cose”.

Sabato prossimo si replica ed è stato annunciato anche un corteo per le vie del centro.