I consiglieri di minoranza: “A questa amministrazione manca lo sguardo d’insieme”
Cambia Merate torna sulla questione della mancata predisposizione di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche
MERATE – 950mila euro spesi per innalzare il livello stradale davanti al Municipio senza però confezionare un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche che avrebbe invece potuto prevedere interventi, allo stesso valore di spesa, che avrebbero migliorato la vita di molte più persone. Tornano alla carica i consiglieri di Cambia Merate sulla questione della mancata predisposizione da parte dell’amministrazione comunale di un documento specifico per prevedere tutti gli interventi necessari in città per l’abbattimento di gradini e ostacoli per il transito delle persone disabili.
Dito puntato sui lavori in piazza
Dopo aver portato la vicenda in consiglio comunale, il 22 marzo, con un’apposita interrogazione, i consiglieri capitanati da Aldo Castelli hanno deciso di rimarcare il fatto puntando il dito contro l’intervento, da poco meno di un milione di euro, in corso ora davanti al Municipio per l’innalzamento del livello di 200 metri di strada compresi tra viale Lombardia e via Viganò a quello di via Baslini. Lavori denominato e qualificati come abbattimento delle barriere architettoniche pur in assenza di un piano vero e proprio sul tema.
Il Peba e i riferimenti normativi
“Eppure nel lontano 1986 con la legge finanziaria n. 41 viene fatto obbligo ai Comuni di dotarsi di un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) – chiosano i consiglieri di opposizione -. Negli anni questo piano viene ulteriormente regolamentato da leggi e da norme europee che trovano fondamento nella convenzione dell’Onu sui diritti delle persone disabili”. Citando i riferimenti normativi del caso e l’approccio “Design for All” focalizzato all’accessibilità per tutti, Cambia Merate chiede all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Panzeri un “cambio di passo, una capacità di progettare che non si limiti ad eliminare una barriera architettonica, ma che progetti benessere ed inclusione per tutte le categorie sociali”.
I nei della città
Gli esempi? “Se Merate si fosse dotato del Peba non si sarebbero realizzate situazioni come il percorso pedonale di Via Cazzaniga posto di fronte all’Istituto Clerici la cui uscita sulla strada è pericolosissima non solo per i fruitori di carrozzina, ma per tutti. Oppure si sarebbe posto rimedio all’Auditorium comunale che non è dotato di accesso al palcoscenico per i fruitori di carrozzina, impedendo così l’accesso a relatori o attori disabili”.
950mila euro per una barriera sola
Da qui l’accusa di aver dato vita a un progetto “monco”. “In questa situazione di cambio totale di paradigma l’Amministrazione di Merate cosa fa? Non si dota di un piano generale per tutta la città, ma con metodo novecentesco spende 925.00p euro per sistemare un pezzetto di strada di 200mt, senza valutare se questa è veramente una priorità. Quante barriere architettoniche si sarebbero potute eliminare con un simile investimento?”