La Rsa fa parte dell’azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio
Interrogazione al sindaco Panzeri per mettere luce sullo status quo. Mobilitati anche i sindacati che hanno chiesto tamponi a tappeto per personale e ospiti
MERATE – Informazioni in merito ai contagi e ai decessi per covid 19 registrati all’interno dell’Istituto Frisia di Merate. A chiedere conto è il gruppo di minoranza Cambia Merate che ha presentato questa mattina, mercoledì, un’interrogazione in Municipio chiedendo quali misure siano state adottate per arginare il diffondersi del contagio sul territorio considerando le forti interconnessioni della struttura con il resto della città. L’interrogazione parte da una premessa, ovvero l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano su quanto accaduto al Pio Albergo Trivulzio di Milano, Rsa facente parte, così come il Frisia, dell’azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio.
La situazione a Milano
“Nella struttura milanese sono stati registrati 70 decessi riconducibili a covid 19 nel mese di marzo e altri 30 nella sola prima settimana di aprile – precisano i consiglieri Aldo Castelli, Gino Del Boca, Patrizia Riva e Roberto Perego nel documento depositato agli atti – . Secondo quanto riportato da alcuni operatori, la diffusione del contagio è stata favorita dalle gravi sottovalutazioni da parte della direzione sanitaria del presidio milanese, che ha tardato a dotare il personale di dispositivi di protezione individuale, favorendo così la trasmissione del contagio”.
Tanti decessi anche a Merate
Un’accusa forte a cui la Regione ha risposto ieri, il 7 aprile, istituendo la commissione di indagine per verificare la situazione del Pio Albergo Trivulzio e far luce su eventuali responsabilità. “La situazione dell’Istituto Frisia di Merate è da ricondursi a quella più complessiva nel quale versa la sede centrale del Pio Albergo Trivulzio. Da notizie apparse sulla stampa locale e nazionale, oltre che dalle testimonianze dirette di alcuni lavoratori, infatti, il numero di ospiti e personale socio-sanitario affetto da sintomatologie compatibili a Covid-19 risulta particolarmente elevato anche nella sede meratese, così come elevati -e comunque superiori rispetto alla media degli anni precedenti, sono risultati i decessi”.
La posizione dei sindacati
Così come contestato anche dai sindacalisti, l’assenza di screening con tampone oro-faringeo non consente di annoverare formalmente tali decessi nel novero delle vittime dell’epidemia in corso. Non solo, ma al pari di quanto accaduto presso la sede centrale, sembra che anche nella Rsa meratese siano stati registrati ritardi nell’attivazione delle misure di tutela e protezione individuale a contrasto della diffusione del contagio, tanto che le Segreterie CGIL Lecco – CISL Monza BrianzaLecco- UIL Fpl del Lario hanno recentemente inviato una nota a Sua Eccellenza il Prefetto di Lecco, segnalando le inadempienze della struttura.
Le richieste di Cambia Merate
Da qui le richieste della minoranza. “Vogliamo dati sui contagi e sui decessi tra gli ospiti e il personale operante presso la struttura e sapere se, nel mese di marzo,l’Amministrazione era consapevole della grave situazione di criticità in cui versava l’Rsa di via don Gnocchi. Non solo vogliamo sapere se e nel caso quando il Sindaco o l’assessore al Welfare hanno preso contatto diretto con la Direzione Sanitaria del Frisia al fine di verificare lo stato dell’emergenza e fornire il supporto dell’Amministrazione comunale e quali misure sono state adottate per arginare il diffondersi del contagio sul territorio, considerando le forti interconnessioni della struttura con il resto della città (es. familiari che si recano a far visita ai propri congiunti, personale medico, assistenziale e amministrativo, ecc.)”.
Domande, quelle sul Frisia, a cui segue una più generale richiesta sullo status quo in altre strutture per anziani presenti sul territorio di Merate.