Questa sera, giovedì, verrà portata in consiglio comunale la modifica allo statuto di Silea
“Si punta a incentivare la differenziata ma si prevede la vendita di energia termica: dove verranno trovati i rifiuti per far andare al massimo i forni?”
LA VALLETTA – Una contraddizione tra la volontà di incrementare la raccolta differenziata spingendo per la tariffazione puntuale e la riduzione dei volumi di raccolta dell’indiffenziata e la possibilità di vendere l’energia prodotta, tramite il progetto del termovalorizzatore, ai forni. E’ quanto denuncia con un comunicato il gruppo La Valletta 5 Stelle che fa sentire la propria voce a poche ore dal Consiglio comunale che vede all’ordine del giorno la modifica allo statuto di Silea, la società partecipata dai Comuni che si occupa appunto della gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
“Dove la trova l’immondizia per far andare al massimo i forni se con l’incremento della differenziazione la stessa andrà a diminuire? Leggiamo da qualche settimana che la stampa locale mette in risalto le dichiarazioni del Sindaco Efrem Brambilla, delegato per l’Unione dei Comuni della Valletta, sul fatto che si sia raggiunto l’87% di raccolta differenziata. Un dato encomiabile e tutto il nostro plauso va all’iniziativa. Leggiamo anche che, sempre a seconda del Sindaco e dei dati forniti da Silea “non sono aumentati i fenomeni di abbandono indiscriminato di rifiuti rispetto al periodo precedente la sperimentazione” cosa che invece appare in contrasto con le segnalazioni che sempre più frequentemente vengono fatte dai cittadini”.
Da qualche settimana anche nei Comuni di La Valletta e Santa Maria Hoè è stata introdotta la raccolta dei rifiuti indifferenziati attraverso il sacco rosso e la sperimentazione sta dando, in base a quanto riportato dagli amministratori e da Silea, buoni frutti. Per i rappresentati del gruppo La Valletta 5 Stelle “Sarebbe però interessante avere una comparazione tra quanti rifiuti uscivano prima e quanti ne escono adesso. Ma questo dato, relativo al tonnellaggio di rifiuti in uscita dalla Piattaforma Ecologica, non è possibile averlo, al momento”.
Da qui l’idea che non si concretizzerà in una proposta concreta non avendo rappresentanti in Consiglio. “Se potessimo essere presenti e far sentire ufficialmente la nostra voce, presenteremmo un emendamento per non far approvare il nuovo Statuto di Silea relativamente alla dicitura vendita di energia termica in quanto essa ci appare come un barbatrucco e non una reale volontà di diminuire l’attività degli inquinanti forni di Valmadrera.
“Prevedere la vendita di energia termica significa “semplicemente” essere determinati a portare avanti l’inutile progetto del termovalorizzatore. Termine che apparentemente suona bene. Infatti a prima vista “il termovalorizzatore è una tipologia di inceneritore in cui il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato per produrre vapore, a sua volta utilizzato per la produzione diretta di energia elettrica o come vettore di calore” (fonte: Wikipedia). Progetto inutile per il quale SILEA ha accantonato 80 milioni di euro che invece potrebbero essere restituiti ai Comuni e quindi ai cittadini con il quasi azzeramento della Tari”.
Non solo. “Se fossimo in consiglio ci opporremmo alla cancellazione della dicitura Il tutto per promuovere lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio tra le ragioni sociali di Silea che fa supporre l’esclusiva volontà di uno sviluppo economico della sola azienda”.