Il gruppo Merate 5 stelle ha tracciato un bilancio del primo anno di amministrazione del sindaco Massimo Panzeri
Nel mirino, in particolar modo, il progetto di riqualificazione di viale Verdi, portato in commissione settimana scorsa
MERATE – Un bilancio del primo anno di amministrazione Panzeri. E’ quanto hanno stilato i rappresentanti di Merate 5 Stelle nel comunicato che vi proponiamo qui sotto.
Se vogliamo fare un bilancio di questo primo anno politico della nostra Amministrazione meratese non possiamo che iniziare dalle recenti scenette che il Sindaco e Vicesindaco ci hanno regalato ridicolizzando Merate sia su quotidiani che nei programmi radio nazionali e finendo persino sulla scrivania del Prefetto di Lecco con atti dovuti come denunce.
Per fortuna che, al contrario, durante il periodo più critico del Covid-19 la cittadinanza ha dimostrato una serietà, una maturità e una solidarietà che dall’ospedale, al terzo settore, dalla protezione civile, fino ai gesti individuali ha inorgoglito tutti noi meratesi.
La stessa classe politica che abbiamo descritto sopra gestisce il progetto faraonico della riqualificazione di Viale Verdi che coinvolge tutta Merate e che rischia di fare la fine dell’Area Cazzaniga.
Si è da poco conclusa la presentazione del progetto definitivo durante la Commissione Ambiente che si è tenuta in Comune. Dopo la diretta streaming è molto chiaro a tutti i meratesi che nessun cittadino, all’infuori dei pochi che si trincerano dietro Comitato viale Verdi, può esprimere un parere su un progetto che coinvolge tutta la città. Ma di fatto, a parte la solita voce che strilla le sue motivazioni, non ci sembra di aver letto di altri pareri che si siano espressi attraverso il Comitato. Il presidente ha recentemente confidato la sua visione del progetto che non lascia dubbi sulla bontà dello stesso. Il riassunto suona come: chi se ne fotte di come verrà portato a termine, alberi, non alberi, bici, non bici; basta che i lavori si facciano.
Non resta che chiederci se siano stati messi al corrente, con una comunicazione nelle caselle della posta, gli abitanti del viale per sapere se concordano con queste motivazioni. Forse no dato che in questi concetti si capisce che si è tradito lo spirito con quale si era indetto il concorso di idee Viviamoilviale. Ma, come dichiarato durante la recente commissione, si è vinto grazie ai voti di quel viale con un baratto elettorale del costo di tre milioni di euro, che rimette in imbarazzo i meratesi perché, oltre a tirar fuori di tasca propria la cifra non hanno nessun diritto di esprimere un dissenso.
Sempre l’altra sera si è dichiarato che qualsiasi commento sul progetto è fuori tempo massimo. Ci lascia perplessi non aver mai sentito dichiarazioni precedenti sulla data entro la quale la democrazia potesse essere esercitata. Una falla procedurale della nostra Amministrazione che non ammette la partecipazione dei cittadini nelle scelte della comunità. Ma forse la libertà di parola è concessione solo per chi è favorevole e non per chi non lo è. Infatti le tante voci educate che si sono pronunciate sui giornali in questi mesi sono state gravemente derise. Primo perché, a detta delle classe politica che ci governa, non residenti nella via o nella cittadina ancora una volta con lo strano concetto che su viale verdi possono parlare solo i residenti perché li hanno votati; secondo perché il nuovo scenario nella riprogettazione delle città a seguito della pandemia sanitaria a loro gli fa un baffo; terzo perché hanno preso a prestito una celebre frase di un altro comico … io sono io e voi non siete un ca…o.
Merate 5 Stelle