Il consigliere di Cambia Merate aveva scritto una lettera al vice sindaco 10 giorni fa senza ricevere risposta
“Non bastano i post su Facebook. Merate necessita di un piano economico strutturato con incentivi e regole chiare per tutti”
MERATE – “Non bastano, ahimè, i post su Facebook. Merate necessita di un piano economico strutturato con incentivi e regole chiare per tutti, a partire da nuove procedure semplificate per la richiesta di occupazione di suolo pubblico ed esenzione Tosap”. Ne è convinto il consigliere di Cambia Merate Gino Del Boca che il 18 maggio aveva inviato una lettera all’assessore al Commercio Giuseppe Procopio chiedendo chiarimenti e delucidazioni in merito alle problematiche legate alla richiesta di spazi pubblici da parte delle attività commerciali.
“Sono passati 10 giorni e non mi è stata data risposta. Eppure stiamo parlando del rilancio economico delle nostre attività commerciali. Proprio lunedì Confcommercio si è espressa negativamente riguardo la gestione del mercato da parte della Giunta di Merate. E’ doveroso muoversi verso azioni concrete per tutelare e rilanciare tutte le categorie produttive meratesi. Il tempo scorre e si accumulano sempre più ritardi in ogni ambito. Questa deve essere anche l’occasione di sburocratizzare un iter spesso troppo oneroso per tutti i cittadini meratesi: rendiamo telematici quanti più servizi comunali possibile e costruiamoli “a misura d’uomo”! C’è chi sintetizza tutto con la parola “smart”, abusandone e non riempiendo quest’ultima di significato: ora è il momento di cambiare davvero. Se non adesso, quando?”.
Ecco la lettera inviata da Del Boca a Procopio
Ho aspettato a inviarLe questa lettera perché volevo avere chiarezza sulle nuove direttive e, nel mentre, ho letto le Sue dichiarazioni a mezzo stampa relative alla cancellazione della TOSAP e alla richiesta spazi pubblici da parte dei commercianti.
Quindi, ora che entrambi abbiamo in testa questa tematica, volevo sottoporLe alcune proposte / chiedere informazioni su come procedere.
A mio parere, la regolamentazione vigente è giustamente generica e non tiene conto delle peculiarità logistiche e morfologiche di ogni comune. I rischi che vedo sono molti, se il Comune e Lei, in quanto delegato al commercio, non daranno input più specifici e non coordineranno questa nuova possibilità di ampliare la propria attività negli spazi pubblici.
Innanzitutto, andrebbe spiegato a ogni commerciante come funziona questa nuova procedura telematica semplificata, che viene dettata dal decreto ma non viene declinata nei dettagli. Le chiedo: il Comune di Merate potrebbe forse semplificarla ulteriormente, creando un’apposita procedura differente per i commercianti da qui al 31 ottobre 2020?
Inoltre, c’è una questione di quanti spazi un’attività possa richiedere e di quali spazi possa richiedere: solo quelli adiacenti? Fino a quanti mq può richiedere una singola attività? Chi non ha spazi adiacenti richiedibili, che cosa può fare?
Vi è quindi anche il rischio per cui si potrebbero creare forme di concorrenza sleale / abuso di richieste di spazi tra attività.
Infine, da decreto, sembra che solo chi ha attività ristorative possa utilizzare negli spazi richiesti materiale come: tavoli, ombrelloni, sedie, insegne, zone d’appoggio ecc. Non sarebbe il caso di ampliare questo criterio anche a tutti i negozianti per permettere di esporre la loro merce? Ovviamente concedendo comunque più spazi sempre alla ristorazione che basa la propria attività sul predisporre coperti con ampio distanziamento sociale.
A tutte queste domande non pretendo che Lei mi dia risposta subito. Anzi, preferirei che ne si parlasse insieme, se lo riterrà utile, ma soprattutto con i diretti interessati: i commercianti. A mio parere infatti andrebbe fatto un breve regolamento sugli spazi e una procedura concordata coi commercianti. Non crede quindi che sia il caso di convocare la consulta commercio o un incontro specifico con commercianti, Confcommercio, Confartigianato e rappresentanti di categoria? Così da raccogliere le questioni degli interessati e proporre insieme a loro un protocollo, un regolamento, una procedura uguale per tutti.
Non so come pensava di muoversi, e di sicuro ci avrà già pensato. Tuttavia, viste le difficoltà di queste categorie, penso che uno snellimento burocratico assieme ad una chiarezza di regolamenti, possa giovare a tutti.