La presa di posizione del tavolo della sanità sulle recenti nuove nomine dei dirigenti delle Asst lombarde
Tra le richieste imprescindibili il mantenimento dell’ospedale di Merate come Dea di primo livello
MERATE – Mantenimento dell’ospedale di Merate come presidio Dea di 1° Livello e chiarezza sulle prospettive del punto nascite e sui reparti non più riattivati, come la psichiatria, dopo il periodo Covid 19. Oltre a un chiaro piano di rilancio del Mandic con strategia, funzioni, specializzazioni e obiettivi ben definiti e misurabili che contempli una stretta collaborazione della nuova dirigenza con le istituzioni del territorio. Sono le richieste avanzate dal Tavolo Sanità del Meratese all’indomani della nomina di Marco Trivelli come direttore generale di Asst Lecco.
“Pur non esprimendo un giudizio definitivo sulle scelte fatte, il Tavolo attende con speranza che i cambiamenti nella dirigenza portino i risultati positivi attesi e urgentemente necessari per l’ospedale di Merate e per l’intero territorio, in risposta alle preoccupazioni e alle esigenze a lungo trascurate auspicando una nuova fase di collaborazione con il territorio e le istituzioni da parte dell’Asst.
Nel rimarcare la propria disponibilità a una interlocuzione proficua con la nuova dirigenza, i rappresentanti del Tavolo della sanità esprimono “totale disaccordo e sconcerto circa le recenti dichiarazioni del consigliere regionale Mauro Piazza sull’appoggio incondizionato all’ex direttore Paolo Favini”, parlando, inoltre, di un “lavoro di alta qualità”. Il perché è presto detto: “La situazione critica dell’Asst e dell’ospedale di Merate è largamente attribuibile a scelte discutibili effettuate negli ultimi anni, tra cui, ad esempio un calo drastico delle nascite, ben oltre la media degli ospedali vicini (non spiegabile quindi solo con un calo demografico) e un progressivo depauperamento delle risorse per il Mandic, riportiamo le parole del documento firmato dai comuni del Meratese e Casatese: “progressivo depauperamento dei servizi all’interno dell’ospedale. Alcuni esempi oggettivi ma non esaustivi: chiusura del Reparto di Psichiatria, sostanziale azzeramento di Urologia e Oculistica, riduzione del personale della Pediatria, …”. Non solo. Il tavolo della sanità ricorda e stigmatizza “un eccessivo ricorso ai medici gettonisti, soprattutto in reparti critici come il Pronto Soccorso, la perdita di professionalità chiave per il territorio, basti pensare alle dimissioni nei soli ultimi 3 mesi dei primari di: Pediatria, Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia nonché l’assenza di un piano socio-sanitario efficace, evidenziata dal sostanziale inutilizzo, ad esempio, di strutture come la casa di comunità di Olgiate”.