LECCO – “L’obiettivo sarà quello di lavorare per i Comuni che oggi diventano anche i principali azionisti della Provincia, ci dovrà essere reciproca collaborazione per garantire e migliorare i servizi sul territorio”.
Queste le prime parole di Flavio Polano dopo l’elezione a presidente della Provincia di Lecco. Le votazioni sono avvenute domenica ed hanno visto la partecipazione solo dei sindaci e dei consiglieri comunali del territorio che hanno eletto sia il presidente che i 12 consiglieri che comporranno il Consiglio provinciale (8 per il centrosinistra, 2 per la Lega Nord e 2 per la lista del centrodestra).
Un’elezione scontata, grazie anche ai risultati delle ultime comunali che hanno stabilito un’ampia maggioranza di Comuni a guida centrosinistra, ma che offre a Polano un incarico non semplice:
“Sono perfettamente consapevole delle difficoltà finanziarie dell’ente, non dovute alla precedente amministrazione. Che debbano essere garantiti il riscaldamento nelle scuole e la viabilità invernale, coperti oggi fino a metà gennaio, è un dato ineccepibile; il fatto che queste risorse qualcuno ce le debba dare è un dato inconfutabile. Che sia il Governo o la Regione. Ci adopereremo affinché almeno queste risorse arrivino oppure il 16 gennaio chiuderemo le scuole superiori. Capisco che è una provocazione ma stiamo parlando del riscaldamento negli istituti scolastici a Lecco d’inverno. Da quanto sappiamo il Governo sta lavorando. Non c’è solo la provincia di Lecco in queste condizioni anche se siamo tra le più colpite dai tagli”.
Tra i problemi che Polano si troverà a risolvere c’è anche quello della nuova Lecco-Bergamo, dopo che l’azienda esecutrice ha minacciato lo stop ai lavori: “Affronteremo la situazione nelle prossime ore insieme ai dirigenti. Mi sembra di capire la Provincia abbia fatto tutto quello che avrebbe dovuto fare, l’azienda legittimamente ha avanzato le proprie questioni, verificheremo come stanno le cose”.
Difficoltà che il nuovo presidente dovrà affrontare dividendo il tempo tra il nuovo incarico e il ruolo di sindaco di Malgrate, dove è stato eletto primo cittadino solo cinque mesi fa:

“Sarà faticoso e dividerò il mio tempo metà tra Comune e Provincia con la flessibilità che serve – spiega Polano – Un mese fa era lontana anni luce la possibilità che potessi ricoprire questa carica. Quando mi è stato chiesto dagli altri sindaci mi sono preso una pausa di riflessione e poi ho accettato. Si è presentato questo treno ed ho deciso di salirci e di condurlo. Sono contento della scelta fatta e della squadra che mi affiancherà. I problemi sono tanti e li affronteremo. Le funzioni della Provincia oggi sono le stesse di ieri, si dice che cambieranno e che la legge Delrio abbia deciso le linee guida. Vedremo con la Regione come verranno suddivise le competenze ma credo che ci saranno solo degli aggiustamenti, la vera riforma sarà quella costituzionale e ci vorranno almeno altri due anni”.
Nonostante la trasformazione in ente di secondo livello, per Polano la Provincia resta un ente indispensabile: “La Regione è un organo legislativo, serve però un ente che possa fare coordinamento tra i Comuni e programmazione sul territorio e questo è il ruolo della Provincia. Un ente che raccordi chi opera sui territori, magari in futuro non si chiamerà più Provincia e riguarderà un’area più ampia di quella attuale, ma un ente intermedio ha ragione di esistere”.
Una riforma, quella istituita con la legge Delrio, fortemente criticata dalla precedente amministrazione di centrodestra: “Certamente da qualche parte bisognava partire e si è scelto di partire dalle Province, non so se sia stato giusto o sbagliato. Il cambiamento ci ha toccato direttamente ma al di la delle critiche dobbiamo gestire l’esistente. Quindi rimbocchiamoci tutti quanti le maniche, insieme ai sindaci, e cerchiamo di garantire i servizi sul territorio. Non dobbiamo abbassarne la qualità che è oggi ad un buon livello. E’ una sfida perché dovremo ottimizzare le poche risorse che ci sono senza gravare sulle tasche del cittadino. Il territorio ha bisogno di persone che si occupino dei problemi e faremo del nostro meglio. Sono ottimista, io sono abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno”.

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