LECCO – Anche Rifondazione Comunista è scesa in piazza per dire la sua sul referendum per l’ autonomia Lombarda. Nella giornata di sabato, con un volantinaggio sul lungolago lecchese alcuni militanti hanno spiegato la posizione del partito,che propone ai cittadini di astenersi.Le ragioni della proposta sono dovute al fatto che “il referendum – spiegano da Rifondazione – non avrebbe neanche ragione di esistere. Il 22 ottobre il governatorato leghista chiama i cittadini al referendum consultivo sull’autonomia perchè si pronuncino su quesiti oggettivamente golpisti”.
“Golpista – prosegue la nota di Rifondazione Comunista – perché contrario alla Costituzione nata dalla Resistenza e riconfermata con la vittoria del NO nel referendum del 04/12/2016. La Costituzione Repubblicana è basata sulla solidarietà e sulla redistribuzione delle risorse, cosa che viene radicalmente negata dal referendum stesso. Esercitare facoltà esecutive che, una volta approvate, la Regione non potrà comunque praticare poiché sono di competenza del Governo centrale. Ottenere maggiori forme di autonomia, cosa che è già possibile grazie all’Art.116 della Costituzione(al riguardo Maroni & C non hanno mai nemmeno chiesto l’avvio delle procedure previste). Si tratta dunque di una consultazione fasulla e ingannevole – dicono – che però è politicamente diretta al raggiungimento di precisi obbiettivi politici: rilegittimare a destra, al centro, dentro e fuori la Lega, il presidente Maroni sottoposto a processo; rilanciare a fini elettorali lo slogan “i soldi dei lombardi devono restare in Lombardia” così da occultare la propria politica di tagli e scelte neoliberiste. L’ unica certezza è lo spreco di quasi 50 milioni di euro pagati dai contribuenti!”