MILANO . Al tavolo della trattativa sulla riforma della sanità i gruppi di opposizione fanno sapere di aver ottenuto un risultato atteso da anni: l’introduzione dell’esenzione dai ticket su visite ed esami per i redditi bassi e la rimodulazione per fasce per i redditi superiori.
A questo esito si è giunti durante l’incontro con l’assessore al bilancio Massimo Garavaglia.
L’accordo raggiunto al tavolo prevede che per le esenzioni la regione stanzi 55 milioni di euro (10 dei quali condizionati al mantenimento da parte del governo degli impegni sul fondo nazionale sanità), e alla scrittura in legge, con apposito emendamento, del principio della progressività per reddito dei ticket.
“I punti su cui discutere sono ancora diversi e permangono elementi di forte contrasto – spiega il consigliere Pd Raffaele Straniero – ma dalla trattativa esce un risultato estremamente importante, che il Pd chiede instancabilmente da anni, ovvero la progressività per reddito sulla compartecipazione alla spesa sanitaria. Se tutto va in porto come concordato, i lombardi potranno finalmente avere ticket più equi e meno costosi. Oggi il ricco e il povero pagano la stessa cifra, che, soprattutto per gli esami più importanti è più alta che nel resto d’Italia. Domani i cittadini pagheranno in base al loro reddito. La proposta originaria del Pd prevede l’esenzione sotto i 30mila euro di reddito”.
Le opposizioni, comunque, non sono ancora soddisfatte e mantengono gli ordini del giorno ostruzionistici: “La trattativa c’è perché il Pd ha chiesto di non contingentare i tempi e tutte le opposizioni hanno presentato migliaia di ordini del giorno. Abbiamo ottenuto di aprire la trattativa e di cambiare i ticket, e non è poco, ma i punti su cui attendiamo risposte convincenti sono ancora molti, a partire dal ruolo dei comuni, dall’efficacia dei controlli e dall’indipendenza dei manager della sanità”, conclude.