Cinema. “Quartet”

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Delicato e spensierato film sul senso della vita.
Ma posso dire una cosa? Sembra che non sappia dove andare a parare. Il celebre Dustin Hoffman, qui nei panni del regista, si è dilettato dirigendo questa pellicola, ma con quale scopo? Cosa voleva dirci?
L’idea di un gruppo di vecchietti, tutti ex musicisti o cantanti lirici, che si ritrovano ormai vecchi in un ospizio è carina. C’è così la possibilità di chiarirsi su alcuni screzi del passato, ricordare i momenti piacevoli ma anche quelli sgradevoli, prendersi la rivincita sulla “nemica di sempre”… ma poi?
Anche il finale non è un finale. Ecco il magico quartetto tornare trent’anni dopo alla ribalta sul palcoscenico tra gli applausi del pubblico. Ma come continua la storia?
Sembra quasi che Hoffman si limiti ad assemblare un cast di grandi attori inglesi. Ma – ahimé – la narrazione è esile e in alcuni punti a dir poco sbrigativa.
Queste carenze, però, vengono colmate da brillanti battute e dal contributo dei (veri) cantanti in scena.
Pensato per un pubblico di amanti della musica (le celebri arie della lirica non  mancano ad allietare le orecchie dello spettatore), Quartet vale comunque la visione della reunion di quattro attori senza età.

 

Scheda del film.
Regia: Dustin Hoffman
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2012
Durata: 94’
Genere: commedia
Attori: Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline Collins, Michael Gambon, Sheridan Smith, Andrew Sachs, Trevor Peacock, David Ryall, Michael Byrne

 

Trama.
Cecily, Reggie e Wilfred, tre anziani cantanti d’opera, vivono in una casa di riposo per artisti. Ogni anno il 10 ottobre viene organizzato un concerto per celebrare la nascita di Verdi e i tre vi prendono parte. All’improvviso Jean, ex moglie di Reggie, arriva alla casa di riposo sconvolgendo l’equilibrio dei suoi ospiti. La donna si comporta ancora come una diva, ma rifiuta di esibirsi. Lo spettacolo, però, deve andare avanti anche senza di lei.

 

Trailer

 

Recensione su Maggie Smith: Marigold Hotel
Recensione su Sheridan Smith: Hysteria
Recensioni su Billy Connolly:
 Lo HobbitThe Brave
Recensione su Pauline Collins: Albert Nobbs
Recensione su Michael Byrne: This must be the place

 

Francesca Numerati