“Mattatoio n. 5” di Kurt Vonnegut

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Racconto psichedelico che testimonia l’esperienza vissuta dall’autore stesso. Infatti Kurt Vonnegut, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha assistito in prima persona al bombardamento di Dresda nel febbraio del 1945.
Mattatoio n.5 viene considerato come una storia di fantascienza, ma io credo la si possa definire, per certi versi e paradossalmente, anche una narrazione storica. Fantascienza e storia sembrano due cose opposte, ma in questo romanzo si sposano e vanno di pari passo. Il punto di vista è quello dell’autore che narra a più riprese l’evento che l’ha segnato: il bombardamento. Ma lo fa come se si trovasse in un viaggio spazio-temporale, con continui rimandi, anticipazioni e posticipazioni. La stessa prosa non è semplice da seguire e talora risulta difficile comprendere il filo logico della narrazione.
Questo romanzo è diventato un’opera chiave del pacifismo moderno e si fonda sul valore effimero dell’esistenza. Il sottotitolo dell’opera – La crociata dei bambini – fa riferimento a come gli anziani mandino i bambini a combattere e morire al proprio posto.
È un grande classico che va letto almeno una volta nella vita.

 

Trama. Billy Pilgrim, americano medio affetto da un disturbo singolare (“ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere”), è in possesso di un segreto inconfessabile: la conoscenza della vera natura del tempo. Tutto è, è sempre stato e sempre sarà; passato e futuro sono sempre esistiti e sempre esisteranno, nulla dipende dalla volontà dell’uomo. “Prenda la vita momento per momento,” dice a Billy Pilgrim l’ultra-terrestre che un bel giorno d’estate lo rapisce col suo disco volante, “e vedrà che siamo, tutti, insetti in un blocco d’ambra”.