RUBRICA – Cari amici del buon vino italico, se siete ancora nei dintorni, e non su qualche bella spiaggetta della Sardegna, con questo breve articolo vorrei almeno stimolarvi ad assaporare un bel Vermentino, vino molto diffuso in quella regione (e non solo).

Il vitigno ha origini Iberiche ed è molto diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo soprattutto a ridosso delle coste e sulle isole. Nella seconda metà dell’ottocento, dopo Liguria, Versilia e Corsica, il Vermentino ha fatto la sua comparsa anche in Sardegna dove, in diverse zone, ha trovato un habitat ideale per l’ottenimento di vini di ottima qualità.

Questo non vuol dire che i vermentini provenienti dalla Riviera Ligure di Ponente, dai Colli di Luni, da Bolgheri o dalla Maremma non siano buoni, però sono prodotti meno conosciuti , difficili da reperire e quindi anche da selezionare.

Senza ombra di dubbio la Gallura, la zona nord-orientale della Sardegna, si stà rivelando il territorio di elezione per questo vitigno grazie al clima ventilato ed ai terreni sabbiosi, spesso sferzati dal fresco maestrale, che mantengono l’uva sana, sufficentemente aromatica e ricca di mineralità.

Il Vermentino di Gallura ha ottenuto la DOCG nel 2011, viene prodotto in diverse versioni tra le quali emerge il “superiore”, ed è proprio in questo decennio appena trascorso che ha avuto il maggior incremento qualitativo, grazie soprattutto all’avvento di alcune piccole – medie aziende che hanno preso il posto delle vecchie cantine sociali e dei loro vini perlopiù mediocri.

Infatti fino ad una decina d’anni fa in zona esisteva il fuoriclasse “Capichera” e poi il grigiore totale. Oggi la gamma si è notevolmente ampliata e migliorata grazie a nuove realtà produttive come Cantina Siddura, Contini, Surrau o Tondini che hanno puntato sulla valorizzazione del vino di territorio.

Tra l’altro ho avuto occasione di assaggiare anche altri eccellenti vermentini prodotti in altre zone dell’Isola e, salvo qualche lieve differente sfumatura, il livello qualitativo è pressochè lo stesso.

Anche il Vermentino si confronta su diverse fasce di qualità e di prezzo. Tra i galluresi DOCG più economici e gettonati ho trovato molto corretti il “Gemellae” – Cantina Gallura e il “Ghisu” di Bernabei, mentre tra i sardi DOC si distinguono il “Villa Solais” Cantina Santadi e il “Primo bianco” di Mesa.

Nella fascia intermendia, la più affollata, assaggio sempre più volentieri, il Vermentino di Gallura “Spera” – Cantina Siddura a cui fanno seguito il “Monteoro” superiore – Sella&Mosca, il “Canayli” superiore – Cantina Gallura e l’ “Elibaria”- Contini. Sempre dall’isola , ma fuori dalla Gallura, sfiorano l’eccellenza l’ ”Is Argiolas” – Argiolas e il “Cala Silente” – Cantina Santadi.

Il livello si alza notevolmente, ma anche il costo, con i vini di Capichera il “Vigna’ngena” e il VT (l’inarrivabile vendemmia tardiva) ma non scherzano neppure il “Maja” – Cantina Siddura e il “Katala” di Tondini.

Per quanto concerne gli accostamenti sono da preferire dei buoni piatti della cucina mediterranea soprattutto a base di pesce e verdure.

Tanto per rendere l’idea le mie due ultime combinazioni perfettamente riuscite sono state linguine gamberi-zucchine accostato all’ ”Is Argiolas” e insalata di piovra al prezzemolo abbinato allo “Spera”.

Va bè, non ero (purtroppo) ne in Sardegna ne in vacanza ma ho avuto modo di trattarmi bene comunque.
Buona estate

Assaggiare per credere
Roberto Beccaria

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