MERATE – Nessuna inchiesta interna al Mandic di Merate sull’incremento di decessi tra pazienti ricoverati: è l’azienda ospedaliera a smentire le indiscrezioni emerse in questi giorni e a fare chiarezza sulla situazione riguardante il presidio di Merate.
L’incremento di decessi registrati presso l’Ospedale di Merate nei primi tre mesi dell’anno rispetto ad analogo periodo del 2014 è da ascriversi esclusivamente a patologie che hanno interessato i cosiddetti “grandi anziani” (soggetti ultrasettantacinquenni) – spiegano dall’AO – I dati epidemiologici del primo trimestre 2015 lo confermano; non c’è alcun altro indizio o indicazione che possa far pensare ad altre ipotesi, ne tantomeno sono in corso indagini interne”.
Secondo i dati diffusi dall’azienda ospedaliera, nei primi tre mesi dell’anno la percentuale dei decessi è stata del 3,2% sul totale dei ricoveri dello stesso periodo; nel 2014 era stata , nello stesso trimestre di riferimento, del 2,5% , sempre sul totale dei ricoverati.
“Vale la pena , tuttavia, segnalare che il dato di marzo 2015 evidenzia che la percentuale dei decessi si è stabilizzata rispetto al 2014 , attestandosi al 2,5% , la stessa dello stesso mese dello scorso anno – prosegue la nota dell’ospedale – È da segnalare che è aumentata , nel periodo valutato, l’età mediana della popolazione deceduta che è passata da 84 anni a 84,5 anni: sì è incrementata la fascia dei pazienti , cosiddetti grandi anziani”.
Una delle patologie prevalenti nella sequenza di malattie che hanno contribuito al decesso, fanno sapere dall’AO, è da ascriversi a polmonite batterica resistente alla terapia antibiotica a domicilio, più in generale ad insufficienza respiratoria in pazienti anziani affetti da più patologie croniche”.