Gli alunni della “Kolbe” alla scoperta del baco da seta

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VERCURAGO – Per gli studenti di prima media della scuola secondaria di primo grado “M.Kolbe” di Vercurago  continua  il progetto di scoperta del territorio, delle sue caratteristiche, dei suoi ecosistemi e della sua storia.

Dopo i rilevamenti sul torrente Galavesa e la conoscenza dell’ambiente bosco di Beseno, i piccoli alunni venerdì si sono recati al museo della seta di Garlate, per poter conoscere da vicino un prezioso animaletto che è stato protagonista indiscusso nonché coccolato e viziato dell’attività industriale del 1700 :il baco,

“L’ingresso al Museo Civico della seta Abegg di Garlate, in provincia di Lecco è stato per gli alunni della classe prima, come spalancare gli occhi e la mente sulla storia, sulla scienza e sulla tecnologia” spiegano le insegnanti

Il museo della seta Abegg è situato in una vecchia filanda del 1700 circondata da un giardino di gelsi. Realizzato per volontà della società svizzera Abegg, proprietaria dall’Ottocento dei Setifici Abegg, sull’idea di Carlo Job, loro direttore generale per l’Italia, di costituire un Museo Tecnico Scientifico con la storia dell’industria serica. Carlo Arter Abegg lo inaugurò il 28 novembre 1953 e lo donò successivamente al Comune di Garlate nel 1976.

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“Oggi si presenta con ambienti e percorsi completamente rinnovati, a cura della Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus – continuano le docenti – Samantha Negri è stata la nostra paziente e competente guida, un’operatrice capace di coniugare l’esperienza nelle diverse discipline, con una spiccata predisposizione alla relazione coi ragazzi e una profonda conoscenza del territorio”.

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La visita del percorso espositivo museale, ha permesso ai ragazzi e ai docenti della Secondaria di 1° grado Kolbe di Vercurago di comprendere come avviene la lavorazione della seta greggia: dalla trattura alla torcitura. “Particolarmente coinvolgente è stata l’attività laboratoriale che ha consentito – spiegano le professoresse – ai ragazzi di dare da mangiare a piccoli bacolini, di osservarli al microscopio, di osservarne le uova, di sperimentare in prima persona l’estrazione del filo dal bozzolo costruito dal baco e la realizzazione di matasse e rocchetti di seta”

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“L’ itinerario, ha dato l’occasione ai ragazzi di osservare da vicino macchine originali per la trattura del XIX secolo, di vedere in funzione i telai ed i torcitoi,  di sperimentare in prima persona l’estrazione del filo dal bozzolo costruito dal baco e la realizzazione di matasse e rocchetti di seta. Conoscere la storia particolare del baco da seta che si nutre di foglie di gelso, costruisce il suo bozzolo e si trasforma in farfalla ha affascinato i ragazzi che hanno seguito ogni fase con interesse. Lavorare la seta, filare, intrecciare fili è un’arte, al suo interno si riflettono simboli, ideali, sogni e speranze del passato. Parlare della seta significa parlare di donne e uomini, delle loro fatiche ma anche della loro grande inventiva. Apprendere che la sopravvivenza di molte famiglie locali dipendeva dall’allevamento di bachi da seta, dal duro lavoro di donne e bambini – concludono le insegnanti -ha permesso ai ragazzi di conoscere anche tracce della storia del territorio della Valle San Martino legato alla tradizione contadina di un tempo”.

 

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Ecco alcune foto dell’uscita didattica: