Era nato nel 1950 con l’allora don Luigi Monza
Come spiegato dal presidente uscente Luigi Villa, difficoltà economiche hanno portato alla chiusura
LECCO – Un pezzo di storia lecchese se n’è andato. Il circolo Pio Xi di San Giovanni, più noto come “Lega padri di famiglia”, ha chiuso dopo quasi 70 anni di storia. 69 per la precisione.
Come spiegato e relazionato dal suo ultimo presidente, Luigi Villa, difficoltà economiche hanno portato alla chiusura dello storico circolo e a scrivere la parola fine.
“La Lega”, come amichevolmente l’hanno ribattezzata i suoi frequentatori e i residenti di San Giovanni, è nata nel 1950 con l’allora don Luigi Monza. Sorta al civico 4 di via don Antonio Invernizzi, accanto all’oratorio, già in passato il circolo aveva rischiato di abbassare le serrande: prima con don Angelo, poi con don Erminio e don Emilio, oggi, la decisione “molto sofferta” di tutto il Consiglio di chiudere, nonostante i vari tentativi di trovare una soluzione.
Nata con l’intento di dare alla cittadinanza un punto di ritrovo e aggregazione, dalla “Lega” sono passate generazioni di persone: anziani, giovani e giovanissimi. Dotata di un bar, all’interno disponeva di due ampi saloni che accoglievano tavoli per il gioco della carte, biliardi, biliardini e due tavoli da ping-pong, mentre all’esterno due campi da bocce hanno visto innumerevoli sfide… d’altri tempi.
Nella comunicazione del presidente uscente Luigi Villa rivolta alla comunità di San Giovanni, si legge: “… con il passare degli anni molte di queste attività sono andate perse per la progressiva mancanza di volontari. Solo grazie all’impegno di alcune persone, che hanno continuato a dedicarvi il loro tempo libero, è stato faticosamente possibile mantenere il Circolo aperto fino ad oggi, Negli ultimi anni il Consiglio di amministrazione del circolo, non avendo trovato volontari per la gestione del bar, si p trovato costretto ad assumere una persona come dipendente. Con questa soluzione ci si p accorti però nel tempo che i ricavi portati dalle attività non compensavano i costi sostenuti, e la Parrocchia, ripetutamente, ha dovuto sanate i bilanci in pesante passivo.
Quando la situazione è diventata insostenibile, il Consiglio di amministrazione ha esposto le problematiche, documentate nei bilanci, al Consiglio degli affari economici della parrocchia; in seguito si è rivolto anche all’Assemblea chiedendo ai soci se ci fossero nuove disponibilità di volontari per mantenere in essere almeno le attività pomeridiane, anche utilizzando distributori automatici di bevande. In mancanza di concreti riscontri, il Consiglio sentiti gli altri organi amministrativi, ha dovuto inesorabilmente disporre la chiusura dell’attività. Vorrei comunque rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi hanno sostenuto: i componenti del Consiglio, il parroco e in modo particolare lo Studio Tentori che non ci ha fatto mancare la sua assistenza gratuita”.
La chiusura dello storico circolo di San Giovanni in qualche modo costituisce un segno dei tempi che cambiano, di una società che si è trasformata. E’ una porta che si chiude sul passato della vita di un rione, fatto di storie, di incontri, di chiacchiere, di bicchierate, di partite a carte e perché no di qualche imprecazione per quel “set bel mia tra giò”, di risate, di momenti felici e qualcuno triste come a volte sono lo sono i finali: quando ci si saluta per un addio e non per un arrivederci.