Il Governo taglia i fondi per il contrasto alla povertà educativa: “Decisione inspiegabile”

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Nella Legge di Bilancio approvata a fine anno non ci sono finanziamenti previsti per il fondo

Anche il territorio lecchese ne aveva beneficiato, con 4 progetti specifici

LECCO – Il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile non è stato rinnovato dal Governo nella Legge di Bilancio approvata a fine anno. A sorpresa, e senza una vera spiegazione (almeno, fino ad ora), il fondo non è stato rifinanziato. Negli ultimi otto anni aveva contribuito a finanziare numerosi progetti che hanno coinvolto oltre mezzo milione di minori, con l’obiettivo di proporre azioni molteplici per contrastare la povertà educativa nelle sue varie sfaccettature: dalla dispersione scolastica alla disparità nelle opportunità educative, dal sostegno alla didattica e alla genitorialità alla costruzione di comunità educanti, fino a temi più delicati, come la presa in carico degli organi di femminicidio.

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Emanuele Manzoni

Parte di questi finanziamenti erano arrivati anche sul territorio lecchese, come ricorda il presidente della Conferenza dei Sindaci Emanuele Manzoni: “Negli ultimi quattro anni tramite il fondo il nostro territorio aveva beneficiato di 3,2 milioni di euro grazie ai quali siamo riusciti a finanziare importanti progetti, tra cui ricordo Batti il cinque (540 mila euro), Post.it (600 mila euro), Drop.in (600 mila euro) e, lo scorso anno, Alleanze Educative, che ha ricevuto un contributo di 750 mila euro ai quali si sono aggiunti altri 750 mila euro, cofinanziati da fondazioni, enti del terzo settore e comuni. Solo tramite Alleanze educative – ha ricordato Manzoni – sono stati attivati una trentina di poli educativi in ben 56 comuni con iniziative che hanno coinvolto mille ragazzi. Si tratta di progetti fortemente innovativi e essenziali per scovare e contrastare la povertà educativa dei minori, l’origine di tutte le altre povertà perché, come sappiamo e come dimostrano le statistiche, un minore nato con meno opportunità e meno esperienze parte svantaggiato e in una situazione di disparità rispetto a chi non lo è”.

Il taglio dei fondi per Manzoni è inspiegabile: “Non si riesce a capire la logica che sta dietro a questa decisione – ha detto – oggi si parla molto di disagio giovanile e di quanto sia fondamentale prevenirlo con azioni educative, tagliare i fondi proprio per queste azioni non farà che acuire un problema serio ed oggettivo che riguarda tutto il paese: se dobbiamo prevenire il disagio dobbiamo aumentare gli investimenti, non diminuirli”.

Manzoni ha concluso: “Raccolgo ed esprimo la preoccupazione di tanti sindaci e operatori sociali di fronte a questo mancato finanziamento, speriamo ci siano dei chiarimenti da parte dell’esecutivo”.