Impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti, presentato il piano per le emergenze

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Piano_emergenza_rifiuti_Prefettura_20230925

Sono 139 gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti nella nostra provincia

“Un piano che mira a codificare una serie di procedure di intervento nel caso l’emergenza travalichi il perimetro dell’azienda”

LECCO – Sono 139 i siti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti nella nostra provincia: 86 sono impianti collegati ad attività industriali (settore edile, meccanico, ecc..) o impianti tout court come possono essere quelli di Silea; a questi se ne aggiungo 53 comunali o sovraccomunali.

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La firma del Piano da parte del Prefetto

Il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, nel pomeriggio di oggi, ha presentato il “Piano di emergenza esterna dei gestori”: “E’ la prima volta che questo piano verrà pubblicato dopo che nel 2018 è stata approvata la Legge che ne impone l’adozione. Si tratta di un piano che mira a codificare una serie di procedure di intervento, a seconda del grado di rischio che si configura, nel caso l’emergenza travalichi il perimetro dell’azienda. Ad ogni accadimento deve corrispondere una procedura di intervento. Da un lato è chiaro che in caso di emergenza Vigili del Fuoco e Areu interverranno in prima battuta, ma poi ad esempio c’è l’aspetto viabilistico, senza dimenticare l’aspetto di informazione alla popolazione”.

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Una schema procedurale che coinvolge diverse componenti (Vigili del Fuoco e Areu, ma anche Ats, Arpa e forze di polizia) che da un lato fa capo alla Prefettura e dall’altro ai Comuni: “Uno schema che vuol mettere a fattor comune le conoscenze specifiche di ciascuna componente in una fase di coordinamento”.

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“Il piano si affianca a quello che già gli enti competenti approvano in materia ambientale – ha detto il Capo di Gabinetto Paola Cavalcanti -. Il piano vuole tutelare la pubblica incolumità in caso di incendi o perdita di sostanze pericolose in questi siti specifici e nel caso in cui l’emergenza travalichi il perimetro dell’impresa. Uno schema procedurale che spiega bene anche la catena di comunicazioni. Tra le priorità ci proponiamo anche di organizzare delle esercitazioni legate proprio al nuovo piano”.