Oltre 437 mila vaccinazioni da febbraio nel lecchese, il picco toccato a giugno (100 mila vaccinazioni).
Centri vaccinali aperti tra richiami e prime dosi, per la terza si attendono indicazioni
LECCO – La provincia di Lecco sempre più vicina alla fatidica soglia del 90% di vaccinati (oggi all’88,8%), un avvicinamento che nelle ultime settimane ha inevitabilmente rallentato avendo ormai immunizzato gran parte della popolazione e restando quei soggetti che fino ad ora non hanno voluto o potuto vaccinarsi.
Sono oltre 437 mila le inoculazioni effettuate nel lecchese con l’inizio della campagna vaccinale rivolta alla popolazione: 12 mila a febbraio con l’avvio della vaccinazione ai più anziani, numeri triplicati a marzo (36 mila) con i centri vaccinali di prossimità e saliti ulteriormente ad aprile con l’apertura dei grandi hub del Palataurus a Lecco e di Technoprobe nel meratese e a fine mese quello di Barzio in Valsassina.
Il picco si è toccato a giugno quando si sono superate le 101 mila vaccinazioni effettuate arrivando a immunizzare anche con la seconda dose più di 50 mila cittadini. Il dato è solo lievemente inferiore a luglio (97 mila vaccinazioni) e sono decisamente scese ad agosto (47 mila) complici le vacanze estive.
La gran parte delle vaccinazioni effettuate sono oggi “richiami” ma non mancano le prime dosi che sia attestano a circa il 10% delle somministrazioni giornaliere. A spingere il dato sono soprattutto i giovanissimi (dai 12 ai 18 anni) che la cui quota di vaccinati in provincia di Lecco ha ora superato l’80% e i vaccinati tra i 20 e i 29 anni che sono oltre l’82%.
Verso la terza dose
I centri vaccinali lecchesi restano aperti e lo saranno con tutta probabilità fino all’autunno, almeno il Palataurus di Lecco: si prosegue tra richiami e prime dosi per le quali sono stati previsti ulteriori “slot” e in vista c’è la terza dose per i soggetti fragili per la quale è arrivato giusto ieri il via libera dall’Agenzia Italiana del farmaco.
“Siamo pronti a seguire indicazioni che ci saranno date – spiega il direttore sociosanitario di ASST Lecco, Enrico Frisone – abbiamo il personale e i vaccini per organizzarci adeguatamente”.
Quando le seconde vaccinazione del primo ciclo vaccinale si esauriranno e si entrerà nel vivo della terza dose (solo per una parte di popolazione e senza necessità di richiami) è possibile che i grandi hub non siano necessari e che l’attività di vaccinazione, con meno linee attive, possa essere spostata altrove.
L’obiettivo potrebbe dunque essere trovare altri spazi in città, di dimensioni meno importanti rispetto a quelli del Palataurus, per proseguire con le vaccinazioni, evitando di sottrarne all’ospedale cittadino.