In partenza il progetto “Safe at Home” per il benessere delle persone anziane
Integrazione di servizi domiciliari e tecnologie avanzate
LECCO – Il Consorzio Consolida, capofila di un ampio partenariato transfrontaliero, si aggiudica il bando Interreg Italia-Svizzera 2021-2027 con il progetto “Safe at Home”, ideato per affrontare le crescenti sfide legate all’invecchiamento della popolazione e al declino demografico.
Il progetto, che avrà ufficialmente inizio a gennaio 2025 e si svilupperà nell’arco di 30 mesi, fino a giugno 2027, ha l’obiettivo di sviluppare e implementare un innovativo modello di servizi domiciliari integrati, potenziati dalle tecnologie digitali. Il fine è garantire agli anziani fragili la possibilità di vivere in sicurezza nel proprio domicilio, migliorando al contempo la loro qualità della vita.
L’iniziativa coinvolge una rete di partner istituzionali e sociali attivi sia sul territorio della provincia di Lecco che in Svizzera, tra cui la Cooperativa Sociale L’Arcobaleno, COSMA Cooperativa Provinciale Medici Medicina Generale Lecco, l’Associazione Auser Leucum, la Fondazione ECAP Svizzera, ALVAD (Associazione Locarnese e Valmaggese di Assistenza e Cura a Domicilio) e l’Associazione Opera Prima di Lugano.
Inoltre, il progetto beneficia della collaborazione con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci della provincia di Lecco, gli Uffici di Piano degli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate, l’ATS della Brianza e l’ASST di Lecco.
Con un valore complessivo di 894 mila euro euro, “Safe at Home” si concentra su un modello innovativo che integra risorse sanitarie, sociali e tecnologiche, ottimizzando i servizi domiciliari per gli anziani. L’obiettivo è rispondere alla carenza di personale nel settore assistenziale, supportando il sistema con tecnologie avanzate che semplificano l’integrazione dei servizi e migliorano la gestione delle cure a domicilio.
Lorenzo Guerra, Presidente del Consorzio Consolida, sottolinea: “Siamo estremamente soddisfatti di aver ottenuto questo risultato su un bando così significativo e complesso. La dimensione transfrontaliera ha arricchito il confronto già durante la fase di progettazione e continuerà a farlo anche nella realizzazione del progetto”.
Inoltre, aggiunge: “La spinta all’innovazione nasce proprio da un pensiero strategico e condiviso, che non solo guarda al contesto locale, ma si apre a una dimensione territoriale più ampia, in grado di rispondere a bisogni che si evolvono rapidamente su tutti i territori. Questi cambiamenti richiedono una revisione dei tradizionali servizi, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie”.
Infine, “Safe at Home” porterà sul territorio lecchese nuove risorse, rafforzando la consapevolezza che le soluzioni innovative e la capacità di interpretare i bisogni delle persone con un approccio olistico possono fare la differenza nella vita quotidiana delle persone più vulnerabili, rispondendo così alle esigenze di un settore in continua evoluzione.