Varenna. Rotonda e pista ciclopedonale in località Pino: trovato l’accordo

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Comune di Varenna
Il municipio di Varenna

L’opera realizzata con i soldi ottenuti da una battaglia legale durata sette anni

Nelle prossime settimane incontro con la Provincia per il progetto tecnico-economico

VARENNA – Dopo sette anni si è chiusa la battaglia legale che ha visto protagonisti il Comune di Varenna e la società Carnazzola Geom. Camillo S.p.A sui lavori per la realizzazione della rotatoria all’intersezione di Viale Polvani con la Strada Provinciale 72.

Le due parti hanno raggiunto un accordo transattivo e, con la risoluzione dell’appalto, si è liberata una somma di quasi 1,5 milioni di euro (1.449.662,62 di euro) derivante dal mutuo contratto nel 2013 che l’Amministrazione comunale intende da una parte rinegoziare, passando dal tasso variabile al tasso fisso, e dall’altra devolvere a favore di una nuova opera pubblica, indicata come prioritaria nel programma elettorale: la realizzazione della rotatoria in località Pino e di un percorso turistico ciclopedonale.

“Nelle prossime settimane, a seguito di intervenuto confronto, verrà formalizzato con la Provincia di Lecco un accordo di programma per condividere il progetto a livello tecnico- economico – spiega Mauro Manzoni, sindaco di Varenna – e per definire le tempistiche di un percorso comune sulla messa in sicurezza di quel tratto di viabilità stradale, che ha visto in passato, come noto, gravissimi incidenti anche mortali“.

Le cifre dell’accordo

Ecco quanto stabilito dettagliatamente nell’accordo dal punto di vista finanziario. “Si attesta, innanzitutto, la convenienza dell’accordo dal punto di vista finanziario – sempre il sindaco di Varenna – in ragione del fatto che agli impegni economici assunti dal Comune di Varenna corrispondono reciproche concessioni dell’appaltatore, il quale ha difatti rinunciato alla cifra di € 466.321,37 derivante dalla somma di € 74.690,88 per interessi legali e moratori, di € 8.927,39 per spese vive, di € 127.567,70 per mancato utile, di € 63.783,85 per danno d’immagine e di € 191.351,55 per le spese generali all’epoca sostenute”.

“Raggiunto per la cifra complessiva lorda di 388.540,93 euro – continua – si precisa che il calcolo di tale somma si è fondato esclusivamente sul diritto, rimborsando alla controparte soltanto quanto spettante per legge per i lavori già eseguiti dall’impresa (250.337,38 euro lordi), per il rimborso delle spese legali sostenute (14.064,46 euro), per compensazioni di natura tributaria (8.486,18 euro), per il risarcimento danni (17.143,11 euro) e il 10% per l’esercizio del diritto di recesso dal contratto in essere (98.509,80 euro)”.