Dazi e missili sopra l’Europa: in tanti all’incontro della Fondazione Costruiamo il Futuro

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Oltre duecento persone a Cernusco Lombardone per i giornalisti Monica Maggioni e Massimo Gaggi

A introdurre la serata il presidente Maurizio Lupi: “Manca la consapevolezza del tempo estremo che stiamo vivendo”

CERNUSCO LOMBARDONE – “L’errore maggiore che può essere fatto è non capire che cosa stia accadendo, sottovalutare le situazioni”. E’ da questa premessa che l’onorevole Maurizio Lupi è partito, giovedì sera, introducendo la serata “Volano Missili e Dazi – Il nuovo cielo sopra l’Europa” promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro  per cercare di trovare, grazie alla presenza di esperti e professionisti del settore, nuovi spunti di riflessione su un Continente, l’Europa, sempre più in fermento stretto tra una guerra che continua a infuriare in Ucraina e le misure protezionistiche lanciate negli Stati Uniti.

Più di duecento le persone che hanno gremito il cine teatro San Luigi per ascoltare Monica Maggioni, direttrice editoriale per l’offerta informativa Rai e Massimo Gaggi, giornalista del Corriere della Sera, incalzati dalle domande di Marco Bardazzi, co-founder e chairman di Bea – Be a Media Company.

Maggioni, richiamando i contenuti del suo nuovo libro “The presidents”, ha invitato a non considerare Donald Trump soltanto come una persona “esuberante, eccessiva, abituata a decidere da sé e fare ciò che gli passa per la testa”. Per la giornalista cernuschese, Trump non è “un uomo solo al comando”, ma è di fatto l’emblema di “un gruppo di persone più ampio, che in questo momento storico, pur non avendo la medesima visione su ogni cosa, ha interessi convergenti”. Condividendo, con il governo Trump, anche la poca simpatia per le istituzioni perché associate a processi decisionali lunghi e a regole.

Ha invece ammesso come la politica di Trump sia difficile da interpretare, causando confusione e incertezza sui mercati e sulle politiche, Massimo Gaggi, ricordando però come il presidente a stelle e strisce avesse già deciso di applicare i dazi, seppur in modo più limitato, durante il suo primo mandato. Gaggi ha invitato a riflettere su come queste misure protezionistiche abbiano però una logica non esclusivamente economica, ma piuttosto punitiva”.

Spostando poi l’attenzione sul secondo tema del dibattito, quello legato “ai missili” e dunque alla guerra in corso, Gaggi ha spiegato che “la questione difesa oggi si pone in termini importanti per l’Europa”. Sia perché “la minaccia russa va presa sul serio”, sia perché “l’allontanamento degli Stati Uniti rappresenta un problema”. In questo contesto le prospettive non sono rosee perché, ha chiosato Gaggi ricordando il titolo del convegno, “volano missili, ma fermarli sarà arduo. E difficile, considerando anche i diversi punti di vista dei vari Paesi, sarà anche costruire un sistema di difesa comune in Europa”.

Gli ha fatto eco Maggioni: “Abbiamo avuto l’illusione per qualche decennio che il
mondo non ci avrebbe più messo di fronte a scelte estreme.  Pensavamo che le guerre fossero ormai un tema che non ci riguardava più. Ci siamo quindi presi tutta la calma possibile per affrontare la situazione. E le conseguenze delle “non scelte” le vediamo adesso davanti a noi. Non c’è consapevolezza del tempo estremo che stiamo vivendo. Siamo forse abituati a pensare che “tanto poi, in qualche modo, le cose si aggiustano”. Si consideri, però, che anche le persone che abitavano nelle città oggi bombardate ritenevano probabilmente che la guerra riguardasse qualcun altro. Gli abitanti di Kiev, fino a prima di tre anni fa, non immaginavano di vivere questa realtà. Se ora abbiamo davanti a noi una strada per cavarci d’impaccio è la consapevolezza. È necessaria un’analisi razionale della situazione. Continuare a dividersi tra “pacifisti” e “guerrafondai” è inutile e fuori dalla storia”.