Basket. A tu per tu con coach Alberto Colombo

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MANDELLO – Alberto Colombo attuale allenatore di Mandello in serie D e di BCB U17 fa il punto della situazione sul basket lecchese.

“Questa è un’annata cruciale per il basket della provincia. Il Lecco va per la prima volta a giocare nel campionato di DNB mentre nel contempo altre società storiche della zona spariscono dal basket di alto livello, vedi Monza e Como. Sfruttando il periodo, il Basket Lecco potrebbe diventare un punto di riferimento per il territorio non solo provinciale, ma anche brianzolo e comasco, dove la sola Pallacanestro Cantù è rimasta come società storica al di sopra della DNC. Senza tralasciare il fatto che al Bione arriveranno giocatori migliori. Arbitri migliori. Una pallacanestro che in provincia non si era mai vista.”

Ovviamente il basket lecchese non è solo il Basket Lecco.

“Tre squadre in Creg è anche questo un ottimo traguardo. Lierna e Calolzio sono tra quelle di vertice nella categoria. Alla lunga vedo favoriti i liernesi – nonostante la sconfitta di sabato scorso – che hanno il vantaggio di giocare in un campo omologato per i campionati nazionali – cronico problema di Calolzio – e mi sembrano avere più entusiasmo. Olginate invece sfrutta il serbatoio del basket giovanile e lancia giocatori come Casati, che potrebbero giocare anche in categorie maggiori. Direi che a livello senior per il territorio è un ottimo momento, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.”

Non poteva mancare uno sguardo al settore giovanile. Quando tutti parlano di unire le forze, lui va controcorrente, almeno per il momento. “In questo momento è evidente che ci sono due poli ben distinti: uno è il Basket Lecco, l’altro è il gruppo di squadre riunito in Bluceleste Basket. Se il primo è ancora tutto da costruire, per il secondo non è un periodo semplice, bisogna riflettere bene sul progetto e i risultati di quest’anno sono stati inferiori alle aspettative. Sono comunque favorevole a questa situazione, penso che entrambe le realtà dovranno solidificarsi e stabilizzarsi. Poi, se possibile, spero che tra un paio d’anni possano iniziare a dialogare fra loro. Quindici anni fa riuscimmo – con il prezioso aiuto di Ernesto Cocco e Igor Amadori – a far collaborare Mandello, Lecco e Calolzio, riunendo i migliori talenti di tutte le società. Purtroppo quel progetto ambizioso, di cui ero responsabile tecnico, naufragò troppo presto. E, come sempre, per motivi extracestistici. Ancora oggi nel territorio la situazione è molto caotica, a qualsiasi livello. Grandi rivalità, troppe polemiche e poca collaborazione.”

Tra una stoccata sulle strutture – “carenti, troppo spesso si lavora in palestre scolastiche non adeguate e i ragazzi non hanno sufficienti ore per allenarsi” – e due confronti generali – “in ogni caso la situazione del basket lecchese è in trend positivo, sperando che il Basket Lecco riesca a consolidarsi come società di livello” – chiudiamo la nostra chiacchierata parlando di allenatori, una categoria troppo spesso bistrattata a livello locale.

“A livello quantitativo manca qualcosa. Le squadre non valorizzano i propri allenatori, che non vedono sbocchi e perdono di motivazione. A oggi solo Olginate, tra le squadre di Creg o superiori, ha un allenatore formato nel territorio lecchese. C’è da dire che vedo anche troppo poca collaborazione fra gli stessi coach. C’è poca unità, il che rende la categoria molto fragile. Da anni dico che bisognerebbe fondare una associazione di allenatori del territorio, per poter crescere tutti insieme, in modo che gli allenatori di esperienza possano trasmettere qualcosa ai più giovani. Ma la mia proposta è sempre caduta nel nulla.”

(foto tratta dal sito: http://basketmandello3.yolasite.com/squadre.php)