LECCO – Mancano solo 14 giorni al 30 giugno (termine ultimo per l’iscrizione della Calcio Lecco alla serie D), ma in via don Pozzi mancano le certezze. La famiglia Invernizzi, titolare del 79% delle quote, e Salvo Zangari, possessore del 20%, stanno cercando acquirenti che possano ritirare la franchigia, ma le uniche trattative che sono state intavolate seriamente sono saltate nei giorni scorsi. Si erano mostrati interessati Emanuele Gagliarin, l’imprenditore italo-americano, e una cordata proveniente dall’altra parte del Lario, dove c’era anche l’ex comasco Antonio Di Bari. “Mancavano alcuni presupposti per chiudere le trattative – spiega l’avvocato Raffaele Perillo, che sta seguendo la vendita – Per il momento la situazione è ferma, non c’è nessun imprenditore seriamente interessato”. Il momento non è dei migliori. “Sono un po’ pessimista – continua – secondo me, se la vicenda non si sblocca entro il 30 giugno la proprietà iscriverà comunque la società, salvandone il nome e guadagnando tempo per poi venderla. Questo però è un mio parere”.
I tifosi blucelesti si augurano che questa stagione maledetta possa terminare con il nome del nuovo proprietario e con un accenno di risalita. Secondo alcune indiscrezioni una mano potrebbe arrivare da Renate. Per salvare società è status professionistico ci potrebbe essere un’unione con i brianzoli. In effetti in provincia di Monza ci sono alcuni dirigenti e giocatori ex Lecco e l’attuale amministratore delegato neroazzurro è Raffaele Perillo, molto vicino agli Invernizzi. Potrebbe sembrare un’idea possibile, ma ci sono delle complicazioni. Difficilmente infatti i tifosi lecchesi vedrebbero di buon occhio una fusione con il Renate, contro la quale si vive una sorta di derby. Inoltre dalla Brianza fanno sapere che non ci sono i presupposti per questa collaborazione. Davide Guglielmetti, addetto stampa neroazzurro, smentisce le voci che parlano di un’unione tra i due club: “Abbiamo già programmato la prossima stagione – spiega – e anche la squadra è quasi pronta. Non c’è in programma nessun tipo di fusione”. Raffaele Perillo invece definisce la questione come “fantasiosa”.