PRIMALUNA – Un pezzo della storia del Basket Lecco si è incontrato ieri all’agriturismo Trote Blu di Primaluna per una cena conviviale. Le menti dietro questo incontro sono quelle degli storici allenatori blucelesti Ernesto Cocco e Vito Scappa. L’invitato speciale della serata l’ex presidente Augusto Teli, da anni ormai fuori dalla pallacanestro lariana.
La cena è stata l’occasione per rivedersi e ricordare aneddoti e avventure di oltre vent’anni fa. Presenti alcuni giocatori del nucleo storico che vince la promozione con lo strabiliante record di ventinove vittorie su trenta partite – Giorgio Fumagalli, Tiziano Tosetti, Francesco Rusconi, Arturo Fracassa, Pietro Bassani e Mauro Panzeri – insieme agli allenatori Ernesto Cocco e Giuliano “Gimmi” Compagnoni.
Quella squadra fu solo l’inizio di un periodo di grande splendore per la squadra bluceleste – ai tempi prima verde e poi biancorossa – che vide arrivare giocatori del calibro di Fabio Gatti, Fabrizio Della Fiori, Umberto Cappelletti e Paolo Casiraghi, tutti presenti alla cena.
“Quello fu un anno fondamentale per il Basket Lecco – ha dichiarato Ernesto Cocco – il presidente Puglisi si era dimesso e io andai con Vito Scappa a parlare col futuro presidente Teli, convincendolo a rilevare la società. Arrivarono lo sponsor Ecomovil, Gino Casamassima come dirigente ed Emlio Broggi, con Colombo e Panzeri – a rinforzare squadra e società. Fu l’inizio di una bellissima cavalcata che ci portò fino alla serie C.”
Di quella società fece parte anche Eliseo Rusconi, scomparso proprio ieri, che ne divenne vicepresidente.
“Una serata molto emozionante, soprattutto quando Arturo ha cantato una canzone dedicata all’ex presidente, una vera istituzione di tutta la pallacanestro lecchese” ha dichiarato Fabio Gatti, che proprio Augusto Teli portò sul Lario.
“Augusto Teli è stato il primo presidente che ho avuto, ho esordito sedicenne in prima squadra con lui. Sono orgoglioso di aver giocato per una persona così, sempre attenta ai giocatori prima che al risultato. Questi sentimenti li ho messi in una canzone, per dirgli quello che ha rappresentato per me, e non solo per me” queste le parole di Arturo Fracassa.