(S)Punti di Vista. C’era una volta il Comune di Maggianico…

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maggianico
Uno scorcio di Maggianico

RUBRICA – Buongiorno carissimi lettori! Visto che l’articolo di settimana scorsa sul Polverificio Piloni nel rione di Bonacina intorno ad alcune vicende ivi svoltesi tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento ha riscosso grande interesse ho pensato di proporvi un’atra pagina della storia del nostro territorio: oggi torneremo insieme al tempo in cui i rioni erano Comuni indipendenti e scopriremo alcune curiosità riguardanti Maggianico e la frazione di Barco.

Cominciamo col ricordare che, come detto, c’è stato un tempo in cui i rioni cittadini erano dei veri e propri comuni indipendenti, ciascuno col proprio sindaco, la propria giunta ed il proprio consiglio comunale come previsto dalla legge sull’ordinamento comunale del 1865.

Il rione di cui parliamo oggi, Maggianico, è stato Comune dal 1869 al 1927 ed è nato  dall’unione di altri due comuni, quelli di Belledo e di Chiuso; il decreto del 24 gennaio 1869 emesso a Firenze (allora capitale del Regno) da Vittorio Emanuele II statuì che “I comuni di Belledo e di Chiuso sono riuniti in uno solo, assumendo la denominazione della Borgata di Maggianico, che ne sarà il capoluogo”.

L’unione non fu facile perchè Chiuso voleva conservare la propria autonomia ma alla fine dovette capitolare; il 14 marzo 1869 alle ore 10, I sindaci di Belledo (Ghislanzoni) e Chiuso (Brini) convocarono l’assemblea per eleggere il nuovo consiglio comunale di Maggianico; “… i cittadini furono invitati a votare, nell’oratorio di San Rocco, in Barco. I risultati videro eletti quali consiglieri: Giuseppe Bellingardi, Mosè Bolis, Francesco Brini, Vittorio Campelli, Celestino Castagna, Severino Chea, Giuseppe De Lazzari, Giovanni Figini, Giuseppe Ghislanzoni, Filippo Ghislanzoni, Giuseppe Invernizzi, Angelo Pattarini, Vincenzo Perego e Luigi Todeschini. Primo sindaco fu eletto Ulisse Ghislanzoni che rimase in carica fino all’agosto del 1872 ” (tratto da “Barco e la sua storia” di Ornella Gnecchi). Il territorio del Comune di Maggianico comprendeva anche Barco e Missirano.

barcoBarco è menzionato persino da Antonio Ghislanzoni in “Capricci letterari” del 1880:

“A 3 km da Lecco, lungo la linea ferroviaria per Bergamo, da uno strato di fluttuanti campagne sorge il paesello di Barco (…). Barco, ora fanno 30 anni, era pacifico nido di coloni. Dal Magnodeno, popolato di castagneti e uliveti, fluivano copiose le acque sui fertili campi coltivati con amore. Quattro o cinque famiglie di agiati possidenti conducevano vita patriarcale, in grembo alle nitide case, schierate in prima linea sulla stradicciola che mette alla chiesa”.

Il nome della frazione trarrebbe origine dalla parola “barche” poichè in passato il lago arrivava fino alle attuali via Gioberti e via Pergolesi (cioè oltre l’attuale corso Filiberto verso il Magnodeno) dove I barcaioli ormeggiavano le loro imbarcazioni come testimoniano alcuni ferri ancora ben visibili sui muri di alcune abitazioni.

Oggi Maggianico conta oltre a Barco e a Missirano altre sette frazioni: Sant’Ambrogio, Maggianico Alto, Roncaia, Poncione, Villatico, Piazzo e Camposecco (queste ultime località sono situate sul monte Magnodeno).

Giovanna Samà


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