Avviato a Valmadrera il primo dei progetti nei Comuni per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza
Seicento circa i soggetti in carico ai servizi sociali. Ora un bando rivolto al terzo settore
LECCO – Lavoro ma anche inclusione sociale: la misura del Reddito di cittadinanza è una realtà dal marzo del 2019 ma i suoi meccanismi più nobili, che si traducono in opportunità per i percettori, si stanno attivando solo ora a causa di una normativa complessa e di una piattaforma (GePI), dedicata ai servizi sociali, entrata pienamente in funzione solo alla fine dello scorso anno.
E così stanno partendo proprio in queste settimane, grazie al coordinamento degli uffici dell’Ambito Distrettuale di Lecco, i cosiddetti Progetti Utili alla Collettività negli enti locali del territorio. Si tratta di attività di utilità pubblica dedicate a quei soggetti, beneficiari del Reddito di Cittadinanza, che hanno problematiche di carattere sociale ulteriori rispetto alla ricerca di un lavoro e per questo, in fase di registrazione della domanda, sono presi in carico dal Servizio di Inclusione Sociale anziché dal Centro per l’impiego, che tratta invece i casi relativi alla sola rioccupazione della persona.
“Con l’attivazione dei Puc – sottolinea Sabina Panzeri Presidente dell’Ambito di Lecco – si attua una duplice presa in carico della persona: da una parte lo Stato lo sostiene in un momento di difficoltà con il Reddito di cittadinanza, dall’altra i Comuni, gli propongono di mettersi al servizio della comunità impegnandosi in progetti a favore della collettività. Anche in questo caso l’Ambito si è mosso a livello unitario in un percorso condiviso con i Comuni e in stretta relazione con i servizi e progetti sul tema del contrasto alla povertà”.
Il primo ente ad avviare uno dei progetti è il Comune di Valmadrera che ha accolto nei giorni scorsi uno dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Il prossimo comune potrebbe essere Oggiono con il quale è già stato predisposto un progetto in fase di partenza.
“Le attività proposte riguardano la cura e la pulizia del paese, la manutenzione del verde in affiancamento al personale incaricato, la pulizia immobili comunali o di spazi pubblici, la sanificazione dei giochi e attività di monitoraggio nei parchi pubblici, servizi di portineria in municipio o in RSA e anche come addetti al Piedibus per i quali abbiamo avuto numerose richieste da parte dei Comuni – spiega Alice Gritti referente del Servizio di Inclusione Sociale – si tratta di dare un’occasione di riscatto per la persona che viene anche seguita dai servizi sociali con percorsi di affiancamento. Nel frattempo prosegue per loro la ricerca di un impiego vero e proprio”.
Sono 2,6 mila le domande complessive di Reddito di Cittadinanza accolte in provincia di Lecco e di queste quasi seicento sono in carico ai servizi sociali: a novembre del 2020 erano circa 90 per l’Ambito di Bellano, 280 circa nell’Ambito di Lecco, altri duecento nell’Ambito di Bellano ma potrebbero esserci ulteriori persone che attendono il rinnovo delle domande scadute nei mesi scorsi.
Nuove posizioni e disponibilità di posti per le attività emergeranno anche dalla manifestazione di interesse, che sarà pubblicata nelle prossime settimane, rivolta agli enti del terzo settore per ospitare percettori del Reddito di Cittadinanza che possano svolgere attività utili, coerenti o ad integrazione con quelle già svolte dai comuni.