Chiude Cascina Edvige, il meritato riposo dopo 53 anni di attività

Tempo di lettura: 2 minuti

 

CIVATE – Dopo 53 anni di onorato servizio, Cascina Edvige va in pensione insieme ai suoi proprietari: i fratelli Aurelio, Carluccio e Flavio Castagna, storici gestori del ristorante di famiglia, hanno infatti deciso di chiudere il noto locale civatese che con giugno ha concluso la sua attività.

“Era già qualche tempo che valutavamo questa scelta – ci racconta Aurelio – vista anche l’età nostra, dopo tanti anni di lavoro abbiamo deciso di smettere”.

Una scelta non semplice per i fratelli Castagna, fin da ragazzini in cascina aiutavano papà Emanuele e mamma Orsola che avevano acquistato quella casa di colonia nel settembre del 1964, trasformandola in una realtà molto conosciuta nel panorama della ristorazione lecchese.

“La nostra era una cucina tradizionale, lombarda e brianzola. I piatti forti erano la polenta e carni alla brace, il coniglio era apprezzatissimo, ci ha accompagnato dall’inizio alla fine, fin dalle origini del locale. Gli gnocchetti della cascina, fatti con la farina di grano saraceno, erano invece un primo di nostra invenzione”.

Ad affiancare i Castagna in questi ultimi otto anni c’era Elisabeta, “a cui va tutto il nostro ringraziamento” ci tengono a dire i titolari.

 

Il ristorante mancherà ad Aurelio così come gli affezionati clienti , “conserverò con me tanti aneddoti e il ricordo dei personaggi che ho potuto conoscere in questi anni, ognuno con la sua storia e la sua sfaccettatura. La nostra era tutta clientela della zona, allargata alla Brianza e al milanese”.

Ben impressi sono rimasti in questi anni i consigli di papà Emanuele, sia in cucina che con la clientela: “Aveva sempre una grande solarità con la gente, amava stare con le persone, parlare, metterle a proprio agio. Era una delle caratteristiche di papà. Mamma è ovviamente dispiaciuta, ci ha messo tanto anche lei e ancora oggi i suoi lavoretti non li tralasciava mai”.

Cosa ne sarà in futuro di Cascina Edvige? “Beh noi abitiamo qui – dice Aurelio – valuteremo col tempo cosa fare sarà il caso di fare, non abbiamo fretta”.