LECCO – “Il settore del commercio vive un momento drammatico, al limite della disperazione” e se a dirlo è il numero uno di Confcommercio, Carlo Sangalli, allora la situazione è veramente critica. Il presidente nazionale dei commercianti, ospite della Confcommercio di Lecco, è intervenuto lunedì pomeriggio in occasione della presentazione del report commissionato dall’associazione lecchese all’istituto Eupolis, che ha messo in luce la flessione subita dal commercio tradizionale nel territorio lecchese e la contrazione del manifatturiero.
Ma sono stati i dati annunciati dal presidente Sangalli a demolire i presenti: il crollo dei consumi per il 2013 di 8 punti percentuali, insieme a quello degli investimenti in calo addirittura del 15%. “Dall’inizio della crisi ad oggi, il reddito disponibile è diminuito di 2600 euro a persona. Bastano queste statistiche per raccontarci in maniera inequivocabile della profondità, della drammaticità e della durata della crisi che stiamo vivendo”.
Una situazione che non può attendere risposte, per questo la Confcommercio ha lanciato le sue priorità: “Non 8 punti, come hanno proposto Bersani e Berlusconi, ma solamente la metà sui quali non è possibile indietreggiare – ha spiegato il leader della Confcommercio – a cominciare dall’assoluta necessità e urgenza di fare un governo, perché lo reclama l’esasperata situazione economica e perché lo richiedono le nostre imprese”.
Tra le richieste dei commercianti anche lo sbocco dei pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione, “con modalità semplici ed immediate; l’attuale decreto ci pone invece di fronte ad un percorso ad ostacoli – ha sottolineato Sangalli – Semplificazione burocratica, abbassamento del carico fiscale, accesso al credito, riduzione dei costi della politica e una nuova legge elettorale sono promesse elettorali avanzate da tutti i partiti; perché non possono trovare spazio in un governo?”
Un discorso sentito quello del presidente dei commercianti, che più volte ha strappato gli applausi dei presenti, soprattutto nel ribadire la contrarietà dell’associazione all’oramai realtà della liberalizzazione degli orari dei negozi ed ancor di più nello scagliarsi contro quella che ha definito “un’estate rovente” per le tasse che i commercianti si troveranno a pagare tra Imu, aumento dell’Iva e Tares, quest’ultima forse rinviata “al gelo di dicembre”.
“E’ un momento nel quale dobbiamo stare tutti quanti uniti” ha ribadito il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa che ha aperto l’evento a Palazzo Falck.
Un invito che i commercianti hanno rivolto anche alle istituzioni cittadine perché, come sottolineato da Sangalli: “Quando si spegne un’insegna muore anche un pezzo di città. E’ una sconfitta per tutti”.