LECCO – Palazzo Ghislanzoni si vende: lo storico edificio, posto al civico 51 di via Roma e da tempo sede di alcune associazioni cittadine, è stato inserito ufficialmente nel piano alienazioni 2013 in un infuocato Consiglio Comunale, terminato intorno alla mezzanotte di lunedì. Base d’asta 3 milioni 980 mila euro, come anticipato dall’assessore Elisa Corti la scorsa settimana (vedi articolo).
In vendita anche l’area dell’ex lavato di Piazza Era, dove ad essere messo sul mercato sarà solo il terreno e non la struttura, viste le due gare già andate deserte in passato; il prezzo, in questo caso, si aggira intorno ai 32 mila euro.
Una scelta non senza polemiche quella varata in municipio, con l’opposizione che ha attaccato duramente la maggioranza e con la Lega e SGC che hanno deciso di non partecipare alla votazione: “Chi resterà in aula sarà responsabile di aver messo in vendita l’identità di questa città ed umiliato il valore di carattere sociale e volontaristico delle associazioni” ha tuonato il leghista Giulio De Capitani, prima di abbandonare con il Consiglio. Contrari alla vendita anche Giacomo Zamperini (FDI) e Alessandro Magni (FDS).
“Quello che viene definito un simbolo è stato abbandonato per decenni dalle amministrazioni, il Comune non lo ha valorizzato ed oggi il suo degrado fisico e con la città molto evidente” ha replicato dal Pd Antonio Pattarini; concetti ribaditi dallo stesso assessore Corti e dal capogruppo Stefano Citterio, quest’ultimo ha sottolineato come la necessità della ristrutturazione del palazzo, “dopo 25 anni trascorsi senza alcuna manutenzione”, sia troppo onerosa per le casse comunali.
Ma la Lega Nord ha proseguito nell’attacco: “Questo è un tradimento della città – ha esordito Giovanni Colombo – si vende a vantaggio di chi? Si vende per fare degli appartamenti” e di nuovo De Capitani: “C’è chi dice che la vendita sia già stata concordata, i tempi ci diranno se si tratta solo cattiverie”.
Parole che hanno mandato su tutte le furie il sindaco Virginio Brivio: “Con la semina della zizania o con il venticello della calunnia è chiaro che si ha la possibilità di mettere apparentemente il ‘pepe’ nel dibattito quando non si hanno altri argomenti. Questa diffidenza penso sia un mondo molto meschino che induce a pensare che forse in altri periodi le convenzioni si facevano in base alle convenienze del momento”.
Brivio, invitando chi volesse a fare denuncia, ha poi ricordato come Palazzo Ghislanzoni sia stato messo in vendita già nel 2009 da parte di esponenti dell’attuale minoranza, “all’epoca forse convinti di questa scelta”.
A fare da ponte tra opposizione e maggioranza è stato un emendamento presentato da Angela Fortino (PDL), che impegna l’Amministrazione Comunale a trovare nuovi spazi per le associazioni attualmente collocate in via Roma 51, e all’interno della stessa maggioranza con un emendamento presentato da Salvatore Rizzolino (PD) ed Ezio Venturini (IDV), per destinare i proventi della vendita al finanziamento del secondo loto di villa Manzoni e agli impianti sportivi del Bione.
Vano il tentativo di evitare la messa in vendita attuato all’ultimo dalle associazioni di via Roma, che nel pomeriggio avevano presentato ai capigruppo un progetto di rilancio dello stabile.